La Segreteria provinciale del Sindacato Pensionati CGIL di Benevento, riunitasi il 13 giugno 2025 per un approfondimento del dato elettorale, esprime un giudizio positivo sul lavoro condotto dall’intera Organizzazione nelle settimane della campagna referendaria.
Un forte ringraziamento ai dirigenti, militanti, iscritti dello SPI-CGIL BN che si sono impegnati in questa difficile e lunga campagna referendaria, dalla raccolta delle firme al voto.
I/le compagni/e delle Leghe si son ben integrati/e con le altre Organizzazioni nei Comitati territoriali, mettendo in campo azioni di propaganda continue, anche in situazioni problematiche e su un terreno di esperienza nuova per il sindacato.
La Segreteria ringrazia la CGIL per il forte ruolo propositivo e di coesione svolto e per l’impegno profuso a livello provinciale e nei territori, come ringrazia le Associazioni e i Partiti che hanno condiviso con noi le questioni del lavoro e di cittadinanza poste dai quesiti referendari.
L’obiettivo principale della campagna referendaria, portare a votare più della metà degli aventi diritto per rendere validi i referendum, non è stato raggiunto. Bisogna capire eventuali errori, ma, soprattutto, bisogna comprendere come attrezzarsi per intercettare quelle estese fasce di cittadini/e che ritengono sia inutile partecipare alla vita politica del Paese, con il risultato che si allontanano dal voto proprio quegli strati sociali meno tutelati, più deboli, più poveri, più a rischio.
Una prima analisi del voto nel comune di Benevento attesta che la partecipazione al voto è stata molto più alta nelle sezioni elettorali del centro che in quelle periferiche. Si riscontra una forbice che va da 40,06% di votanti in una sezione della zona Mellusi a 20,6% in una sezione della zona Ferrovia.
La città risulta divisa in due, con una parte, centro (Mellusi, Risorgimento, piazza Roma, Triggio) e Pace Vecchia con 26 sezioni con votanti superiori alla media comunale (30,9%) contro 8 sezioni al di sotto; e periferie e altre zone del Comune con 9 sezioni con partecipanti al di sopra della media e 27 sezioni al di sotto. Rione Libertà, il popoloso quartiere del comune di Benevento con maggiori problemi di vivibilità, su 14 sezioni elettorali, ben 10 non raggiungono la media partecipanti dell’intero comune.
La lettura del voto dei singoli Comuni della provincia evidenzia che i Comitati territoriali hanno funzionato, soprattutto dove si è riuscito a sintetizzare, nel lavoro, l’esperienza delle organizzazioni tradizionali con il ruolo di persone riconosciute dalla propria comunità e con l’entusiasmo dei giovani, in alcune realtà assoluti protagonisti della campagna referendaria!
La partecipazione in Campania con il 29,85% di votanti è leggermente al di sotto della media nazionale (30,58%). Tra le Regioni del Sud, subito dopo la Basilicata, che risulta tra le 9 con affluenza al di sopra della media nazionale, vi è la nostra Regione.
Il Sannio, con il suo 27,95%, è la terza provincia campana, superando Salerno (27,54%) e Caserta (26,15%).
Positivo ci sembra il risultato ottenuto dai singoli referendum, in Campania e nella provincia di Benevento. Il sì al I referendum (reintegro) a livello nazionale raccoglie l’89,06%, che cresce al 93,68 in Campania e al 91,03 nel Sannio. Fa riflettere anche il sì al V referendum (cittadinanza), 65,49% a livello nazionale, Campania e provincia di Benevento rispettivamente 68,25 e 66,7.
Una lettura dettagliata del risultato referendario nei Comuni e nella città capoluogo, indica i contesti territoriali dove necessitano maggiore presenza e interventi più rispondenti ai bisogni reali.
La Segreteria ritiene che l’esperienza così intensa e ricca di collaborazione tra le varie Organizzazioni sul territorio non debba andare in soffitta, una stagione da non archiviare. Al contrario, i Comitati territoriali per i referendum devono continuare ad operare.
Quelle sinergie tra i diversi soggetti vanno ancora maggiormente valorizzate, modificando, arricchendo la “ragione sociale” dei Comitati. I referendum sono alle spalle, ma resta l’esigenza di rafforzare la democrazia, invogliare la partecipazione, combattere le disuguaglianze, ampliare i diritti, insomma, difendere la Costituzione della Repubblica italiana, da troppo tempo sotto attacco e con stravolgimenti in vista su questioni essenziali per la vita civile e democratica e per la convivenza tra i cittadini, come l’organizzazione della giustizia e la forma di governo.
Dobbiamo continuare a guardare avanti, anche quando le nostre azioni non hanno il riconoscimento atteso. Dobbiamo batterci per la democrazia, anche quando sembra non sia apprezzata da tutti.
Anche qui nel Sannio, in questa campagna referendaria, lo SPI, la CGIL, le Associazioni e i Partiti coinvolti hanno parlato con migliaia di cittadini. È un patrimonio da cui ripartire!
Continuiamo l’impegno affinché la valorizzazione del lavoro, le condizioni e la salute dei lavoratori e i diritti degli stranieri che vivono in Italia (tematiche che i referendum hanno avuto il merito di rilanciare) vengano messi al centro della politica. Come anche tutti i temi che riguardano i più deboli, gli emarginati, i lavoratori e pensionati! Resta, con maggiore convinzione, l’intento di battersi per uno stato sociale di qualità, per la difesa del pubblico e dei beni comuni, per l’abbattimento delle disuguaglianze, per la pace, per la libertà, per i diritti e non privilegi né regalie. Per la giustizia sociale. Una politica che sappia far avvicinare le persone e non allontanarle.
SEGRETERIA SPI-CGIL BENEVENTO