Roma, 17 giu. (Adnkronos) – “Molte le polemiche fuori e dentro al Partito Democratico all’indomani del referendum, alcune secondo me di tono eccessivamente elevato. Fatto sta che una discussione è utile, senza drammatizzazioni, senza rese dei conti. Il vero fatto politico che resta sul tavolo è che circa 13 milioni di persone sono andate a votare e hanno chiesto una tutela più forte del lavoro. Io non credo che sia stato giusto parlare di riflessi eventuali del referendum sullo scenario politico”. Lo dice in un video pubblicato sui social l’ex ministro del Lavoro e responsabile Politiche industriali Pd, Andrea Orlando.
“Il vero riflesso è quello di una domanda di maggior regolazione del lavoro, di maggior protezione dei lavoratori. E credo che sia anche giusto tener conto di come, in questo momento, questa domanda non sia in contraddizione con la difesa dell’impresa. Nei prossimi anni la manodopera sarà poca, l’emigrazione dall’Italia sarà forte. Tutela del lavoro e salari alti – spiega l’ex ministro dem – saranno la condizione per mantenere competitivo il nostro Paese. È una discussione che dobbiamo fare, ma non soltanto per dare una lettura da politologi o interpretarla come farebbero i sociologi: per capire come si organizza una risposta e in modo strutturale una battaglia per il rafforzamento dei diritti dei lavoratori, anche con forme nuove rispetto al passato”.
“Io credo che questa sia la discussione che dobbiamo fare tutti insieme, senza drammatizzazione, ma è su questo terreno che si può creare un’alternativa alla destra – conclude Orlando – rispondendo a quelle persone che sono andate a votare, che non è detto siano tutte di centrosinistra, e che semplicemente dicono che il lavoro deve essere più tutelato. Come rispondiamo a queste persone? Come facciamo tesoro di quella domanda? Questo io credo sia il dibattito che oggi dobbiamo fare, più utile di quello che guarda al passato”.
