Roma, 16 giu. (Adnkronos) – “I dati della Caritas sono tragici, sia per i numeri sempre crescenti delle persone coinvolte in fenomeni di povertà, sia per una situazione che peggiora drammaticamente di anno in anno. La povertà cronica nel 2024 sale dal 25,5% al 26,7% e se gli anziani sono tra le persone in maggior sofferenza ora anche le persone in piena età lavorativa possono ritrovarsi in difficoltà. Tra i 35-54enni, la percentuale di chi ha un lavoro povero è salita oltre il 30%. La tenuta stessa della nostra società viene messa alla prova da un andamento che, da eccezione, si sta facendo drammatica regola. Una realtà che il Governo fatica a vedere o che, addirittura, finge di ignorare preferendo raccontare una edulcorata realtà alternativa”. Lo afferma il senatore del Pd Michele Fina.
“L’Esecutivo -aggiunge- si lancia infatti in assurdi proclami sulla crescita della ricchezza o sulla pienezza dell’occupazione che, invece, come dimostrano i dati della Caritas, vede precipitare nella fascia della povertà anche persone che un lavoro lo hanno. Negli ultimi 5 anni le retribuzioni reali sono scese di quasi il 5% e il lavoro purtroppo è sempre più povero, insufficiente addirittura a garantire il sostentamento minimo. Il Governo Meloni ha abolito il reddito di cittadinanza ed è sordo sulla necessità del salario minimo, che invece rilanciamo come misura indispensabile. Un quadro a tinte fosche e del quale il Governo porta grandi responsabilità visto anche l’attacco sistematico a cui sta sottoponendo, dall’inizio della legislatura, due cardini fondamentali del nostro Stato sociale: l’istruzione e la sanità”.

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