Arriva la domenica, dopo qualche giorno dal battibecco e Luisa, la figlia, non se ne ricorda più, ci mancherebbe! La scuola, le ore passate con gli amici, le chiacchierate con l’amica del cuore, musica e internet, mica si può tenere a mente tutto!
Luisa entra in cucina, sbadigliando e strofinandosi gli occhi, la madre, Eleonora, aveva preparato la colazione.
Mà, chiede Luisa, hai mica visto dove ho messo il mio cell?
Eleonora risponde con aria stupita :- Quale cell? Che stai dicendo? Cosa è un cell? È qualcosa che si mangia?
Luisa spalanca gli occhi, il sonno residuo è sparito di colpo :- O mà, che, hai sbattuto la testa? Sei diventata rinco? Il cell!!! Quella cosa che ci chatti, ci navighi in internet, profilo Facebook, ci fai le foto e i video e, a volte, ci telefoni!!
Eleonora :- Boh… Non so di cosa stai parlando, mi sa che la rinco sei tu… sicuramente un calo di zuccheri, siedi e fai colazione.
Luisa, con la bocca spalancata, si siede a tavola e ancora più incredula si trova una tazza di caffè e latte con una fetta di pane spalmata di marmellata.
Ma che è ‘sta roba, dice stizzita, dov è il mio yogurt bio alla frutta? E i miei cereali? Almeno potevi farmi un tè con la merendina mulino bianco!!!
Eleonora :- Lo vedi chi è rinco? Non ti ricordi già più del nostro patto? Oggi siamo tornate indietro nel tempo e, quelle cose che dici ai miei tempi non c’erano, a parte forse il tè ma con i biscotti e solo quando si prendeva lo stipendio, altrimenti caffè latte e pane del giorno prima. E poi niente trucchi, eravamo d’accordo, no?
Luisa, a quel punto, dice :- E adesso, senza il cell, come faccio a chiamare i miei amici? E poi devo pure vedere le notifiche!!
Eleonora :- È semplice! Gli amici li chiami col fisso e solo se hanno il fisso, ricordi? Niente trucchi! Oppure esci e vai a cercarli e, per quello che riguarda le notifiche, se anche stai un giorno senza, mica muori! Alla fine, ai miei tempi non si usavano i segnali di fumo per comunicare, ci si trovava e si parlava.
Luisa :- Eh si, ma dove? Al bar?
Eleonora :- No, le ragazze perbene andavano poco al bar, ci si trovava ai giardini, poi ci si organizzava per passare il pomeriggio.
Luisa :- Ecco! E qui ti volevo! Ai tuoi tempi ci si poteva organizzare ma, adesso, non c’è nienteeee!!!!
Indispettita, prende in braccio il gatto e si butta sul divano.
Eleonora :- E qui ti volevo io! Guarda che noi non avevamo niente e, di conseguenza, le cose ce le dovevamo creare.
Luisa risponde con tono piagnucoloso :- Ma cosa organizzi dal niente! Tu mi stai raccontando bugie.
Eleonora :- No, non ti sto dicendo bugie, solo ci si trovava e si parlava e non si comunicava via etere ma direttamente, così uscivano le idee.
Hai mai pensato come sarebbe bello organizzare anche solo una gita o uno spuntino? E questo è solo un esempio per passare una giornata, ma si potrebbe fare altro, ad esempio, un gruppo con cui si possa sviluppare altri interessi, magari culturali, come teatro, musica o entrambi, ai miei tempi bastava uno che sapesse suonare una chitarra ed ecco formato un complessino, si trovava un piccolo locale in cui ognuno metteva qualcosa per arredare, ci si riuniva lì, si suonava, si cantava, si ascoltava musica e si facevano spuntini, era un luogo di ritrovo tutto nostro, creato da noi, si discuteva guardandoci negli occhi, e la cosa più importante era che si stava insieme.
Ora vai a fare i compiti, così poi potrai uscire con i tuoi amici.

Continua….

Ph creata con IA Gemini

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