Milano, 12 giu. (Adnkronos) – L’associazione dei genetisti forensi italiani scende in campo per chiedere agli iscritti di attenersi “a criteri di equilibrio e misura, nel rispetto dei doveri di discrezione, riservatezza e segretezza” nel caso dell’omicidio su Chiara Poggi. Con la riapertura decisa dalla Procura di Pavia sul delitto di Garlasco del 13 agosto 2007 e con l’incidente probatorio alle porte – con in campo i consulenti del nuovo indagato Andrea Sempio e del condannato Alberto Stasi – l’associazione GeFi ha inviato una comunicazione ai propri soci per ricordare il codice di comportamento in relazione ai rapporti con la stampa.
“Il genetista forense deve ispirarsi a criteri di equilibrio e misura, nel rispetto dei doveri di discrezione, riservatezza e segretezza. Il genetista forense oltre ad essere tenuto ovviamente al segreto istruttorio e al segreto professionale deve valutare con grande attenzione e diligenza l’opportunità di rilasciare dichiarazioni, inerenti i casi non passati in giudicato, che potrebbero pregiudicare il buon esito delle indagini e un leale confronto dibattimentale; può fornire agli organi di informazione notizie purché vi sia il consenso della parte che ha dato l’incarico e nel rispetto del segreto d’ufficio” recita l’articolo sei. Il rischio in caso di violazioni è di venire sanzionati.

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