Sarà inaugurata presso il Museo ARCOS di Benevento venerdì 13 giugno alle ore 11,00 la mostra pequod, personale di Paolo Laudisa. Promossa dalla Provincia di Benevento, dal Museo ARCOS in collaborazione con il Museo-FRaC Baronissi e Casa Turese Edizioni d’arte e curata da Francesco Creta, l’esposizione si pone come ulteriore momento della ricerca portata avanti dal museo, attenta alle principali e significative esperienze artistiche meridionali del secondo Novecento. La scelta dell’artista barese, ormai romano d’adozione, come tutte le altre mostre già realizzate, va a confermare la prerogativa primaria nella gestione dei programmi espositivi del Museo ARCOS che, in questi anni, oltre a tessere un rapporto privilegiato con la cultura del territorio, non ha rinunciato minimamente a tenere alto il punto di osservazione su quanto accade sulla scena internazionale. Una scelta che nel tempo si è dimostrata vincente su più piani, da un lato per il lavoro di studio delle presenze artistiche che da decenni operano nel territorio regionale, dando voce soprattutto ai più giovani e contribuendo ad una revisione storiografia storico-critica a volte distratta, dall’altro per l’attività di promozione e di rapporto con il pubblico, innescando un circolo virtuoso che, in poco più di un decennio, ha reso il Museo ARCOS tra i più attenti, in area regionale, per quanto riguarda le vicende dell’arte contemporanea. Il titolo della mostra pequod, mutuato dal nome della mitica nave Moby Dick romanzata da Herman Melville. È una nave che, nonostante il suo naufragio all’interno del romanzo, diviene simbolo di un doppio viaggio, da un lato temporale, attraverso la carriera dell’artista, dall’altro un viaggio interno che si muove nelle campiture cromatiche di Laudisa, alla ricerca degli inserti e delle tracce che lui lascia al visitatore. Laudisa è un artista che ha fatto del colore e dell’aniconicità informale il tratto distintivo di una carriera cinquantennale, iniziata con la prima importante personale nel 1975 a Roma, che lo ha portato ad esporre in tutto il mondo. Importante collegamento con il territorio sannita è, ancor oggi, quello con la galleria Art’s Events che l’ha esposto in provincia già nel 1996. La mostra, anche per questo, sarà un momento per riattraversare e conoscere il lavoro dell’artista a 360°, dai disegni alle pitture, messo in relazione con uno spazio fortemente identitario come quello dei sotterranei del museo.
La mostra con ingresso gratuito resterà aperta fino al 14 settembre 2025, orario 9,00 – 19,00 dal martedì alla domenica.
 
 
 
 
 
 
PAOLO LAUDISA
Bari, 1951. Vive e lavora a Roma.
Visiting Professor del CAFA, School of Fine Art of China Central Academy of Fine Art, Pechino, (2018-2025). Dal 2020, è vice Decano dell’International Printmaking Institute dello IAPA, International Academic Printmaking Alliance, Pechino. Le sue esperienze pittoriche iniziali confluiscono nella prima personale alla galleria Cesare Manzo di Pescara nel 1975. Sempre nel 1975, espone presso la galleria Il Labirinto a Roma.
 Tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80 espone alla Galleria Bonomo di Bari.
Alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma per una performance di Colosimo dal titolo Il grande sonno del trapezista omaggio a Yves Klein esegue una grande installazione. Nello stesso periodo segue a Parigi un seminario con Gina Pane Sul corpo e lo spazio e realizza una personale alla Galleria Jean-Luc Forain. Nel 1984 a San Marino realizza Sopravvento, a cura di Antonio d’Avossa. Nel 1985, invitato dalla critica Lidia Merenik, tiene alla Galleria Comunale dell’Università di Belgrado Kulturnog Centra, una personale dove sul tema del colore assoluto: giallo, rosso, blu. Nel 1986 realizza alla Galleria Cesare Manzo Una pittura immacolata, a cura di Santa Fizzarotti. Nel 1988, prima, alla Galleria Wessel O’Connor LTD di New York realizza una mostra ispirata ad un racconto di Borges, poi alla Galleria Lidia Carrieri di Roma Io che tiro con l’arco, a cura di Gregorio Magnani. Nel 1989, in una mostra itinerante presenta i lavori dal 1989 al 1990 con un testo in catalogo di Laura Cherubini, prima alla Galleria Cesare Manzo e seguire nel 1990 alla Galleria Lucas di Gandia, al Museo della Cultura a Bellreguard e, infine, a Valencia alla Galleria Pascual Lucas. Sempre nel 1990 espone a Caserta nella galleria Studio Legale. Collabora nel 1991 a Pescara con Cesare Manzo, non solo come artista, alla realizzazione di Fuori Uso, curata Achille Bonito Oliva. Nello stesso anno per la galleria Jean-Claude Arnault lavora a Stoccolma ad una doppia personale. Nel 1992 per la Galleria Cesare Manzo di Pescara realizza la personale Mostrava piccole perversità. Nel 1995 a Lanciano alla Galleria Corsea presenta Un silente apparire e a Monopoli alla Galleria Del Vecchio Opere recenti. Nel 1996 espone prima alla galleria Art’s Events di Torrecuso e poi a Studio Legale di Caserta. Nel 1998 a Palazzo Reale di Caserta, a cura di Ferdinando Creta con testi in catalogo di Walter Guadagnini, Achille B. Oliva, Renato Barilli espone con Giorgio Cattani ed Enzo Esposito “Segni, Colori, Trasparenze”. Nel 2000, realizza la scenografia per il Festival del Mediterraneo ed espone alla Galleria, Le Pleiadi. Nel 2003, nella galleria di Elisabetta Giovagnoni a Roma, realizza una personale dal titolo Kerotakis. A Benevento nel 2004, presso la galleria Arts Events di Tonino de Maria, realizza Opere di un decennio, a cura di Ferdinando Creta. Tra il 2005 e il 200 lavora a Madrid con la galleria Arte y Naturalezza. Nel 2008 a Pittsburg, USA, nella Galleria Europart espoine Paolo Laudisa | Recent works.
Nel 2009 realizza Inside – Outside a Istanbul nella Fassart Gallery della Sabanci Foundation. Nel 2011, partecipa alla collettiva Seguendo il cammino di Marco Polo, alla Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia, con una mostra in parallelo in Cina, a Hangzhou. Lo stesso anno, nell’ambito della 54° Biennale di Venezia, è ospite a Santa Scolastica a Bari, nel Padiglione Italia per le Regioni. Nel 2012, realizza La soglia della visibilità negli spazi della Galleria d’Arte di Güzelyalı – Konak, a Smirne in Turchia. Nel 2014, vince il Premio Michetti con l’acquisizione di un suo lavoro. Nel 2015 realizza due personali in Cina: Lv Zhongyuan | Paolo Laudisa al Gogone Palace di Pechino e Paolo Laudisa alla Pushi Gallery a Shanding. Nel 2016, è invitato a Pechino dalla International Printmaking Alliance (IPA), in qualità di artista incisore, alla mostra Selecting International Works all’Imperial Ancestral Temple Art Museum. Dal 2016 al 2020, viene nominato Expert Committee Member of the International Academic Printmaking Alliance (IAPA, Pechino, Cina). Nel 2017, presso la Fangyuan Gallery di Pechino, realizza Il colore non è limitato. In Cina, a partire dal 2017 a tutt’oggi, partecipa a mostre collettive e personali. Nel 2022 realizza prima una personale a Conversano, nel Chiostro di San Benedetto, a cura di Lorenzo Madaro, poi a Roma all’Archivio Menna/Binga Serendipità, a cura di Antonello Tolve. Di Laudisa hanno scritto in cataloghi o articoli: Sandra Fizzarotti, Licitra Ponti, Antonio D’Avossa, Gregorio Magnani, Lucilla Meloni, Lorenzo Mango, Luciano Caramel, Laura Cherubini, Ada Lombardi, Achille B. Oliva, Ida D’Agostino, G. Visci, Antonio Rossi, Ilderosa Laudisa, Adriano Martino, Giuliana Stella, Juan Angel Blasco Carascosa, Massimo Di Stefano, Enrico Crispolti, Ferdinando Creta, Raffaele Gavarro, Micol Forti, Simona Barucco, Luisa Somaini, Walter Guadagnini, Francesco Lodola, Maria Vinella, Lia De Venere, Fedora Franzé, Elisabetta Giovagnoni, Antonella Marino, Pietro Marino, Hakan Tartan, Valentina Bonomo.

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