Siamo animali.
Che ci piaccia o meno, apparteniamo al regno animale anche se pure come animali siamo anomali, uno degli errori di madre natura, la quale, come ogni madre può procreare, in mezzo agli altri figli, il suo potenziale assassino.
L’abitudine classica di descrivere ogni nefandezza umana riferendosi agli animali è un affronto alla natura, anche se questi paragoni fanno ormai parte del linguaggio corrente, perché l’unico animale a cui si dovrebbero riferire quegli epiteti è l’uomo, e solo lui.
Una tigre o un leone non sono belve assetate di sangue, sono animali che seguono la loro natura, per nutrirsi, per difendersi, per questione di sopravvivenza, per la difesa del territorio dove vivono e si procurano il cibo, per loro un essere umano ha la stessa capacità di saziarli di un qualsiasi altro animale, di conseguenza non fanno distinzioni etiche, sono carnivori e da tali agiscono, al contrario dell’uomo, non c’è odio, piacere o secondi fini in ciò che fanno, per loro è solo un fatto naturale.
Ci sono anche animali addomesticati dall’uomo che da esso vengono nutriti con cibi che non sarebbero nella loro dieta se fossero selvatici e, questi animali, non devono sentire il gusto del sangue, quello che si può sentire solo azzannando un altro animale, perché, come una droga potrebbe dare assuefazione, una volta assaporato, non potranno più farne a meno ; così, il cane che assaggia il sangue dell’agnello, non potrà più stare in mezzo al gregge.
C’è una differenza tra gusto e sapore : mentre il gusto è un senso, il sapore è più una percezione che non deve necessariamente passare attraverso le papille gustative.
L’uomo non è come gli altri animali predatori, ha una percezione diversa del sapore del sangue e un rapporto diverso con lo stesso che può diventare una vera e propria perversione.
Non si dovrebbe nemmeno nascondere dietro alla “territorialità” perché, al contrario degli animali che, una volta stabilito il territorio lottano solo per difenderlo, l’uomo uccide per avere il territorio di altri per poterne depredare le risorse e per saziare la sua inestinguibile brama di conquista.
Ma com è possibile non sentire le grida di dolore, la disperazione di chi ha perso tutto e vive la terribile agonia di una vita di stenti, fame, terrore, dove la morte è l’unica via di liberazione? Come si fa ad infierire su persone che non hanno alcuna colpa se non quella di essere nate in un paese destinato alla distruzione per soddisfare una brama di conquista?
La tragedia più grande è quella di avere ai vertici del potere esseri immondi che si nutrono di devastazione e morte, sanguinari mai sazi di quel sapore, che hanno nell’anima un orrido senza fondo riflesso nel loro sguardo malvagio.
L’inferno è qui sulla terra e i  demoni gestiscono il potere.
Il sangue degli innocenti, poi, deve avere un “sapore” particolare, un aroma esaltante che può dare un piacere fisico, altrimenti non si spiega lo sterminio sistematico di persone inermi, deve per forza esserci una forma di estrema perversione dietro a ciò che sta accadendo.
L’uomo ha persino creato gli dei per dare una giustificazione plausibile a questa sete di liquido vitale e al modo orrendo che usa per placarla, non si può dire che uccidere è una forma di piacere, perché non sarebbe etico, ma si può dire che gli dei te lo chiedono, e non si può disubbidire agli dei.
La totale mancanza di empatia, l’incapacità o più semplicemente il rifiuto di mettersi nei panni di chi soffre e muore; anche chi gira la testa da un’altra parte, in fondo ama il sapore del sangue, lo trova inebriante anche se non lo ammetterà mai, ancora più subdolo di chi opera la strage perché, al momento opportuno, prenderà le distanze pulendosi la coscienza, pur cercando di far durare il più possibile quel sapore, come quando si gusta un buon caffè.
Non sazi, stanno pensando di fare una legge che consentirà di uccidere indiscriminatamente anche animali in periodo di riproduzione, razze in via d’estinzione, in ogni stagione, in ogni ora del giorno e della notte, ovunque, senza possibilità di scampo, non per necessità di sopravvivenza ma per poter avere sempre in bocca e nel corpo quell’ ineguagliabile sapore del sangue che scorre, della vita che esce dai corpi, quella bellissima sensazione di poter decidere sulla vita e sulla morte, la soddisfazione perversa di fermare il volo libero di un uccello e vederlo cadere senza vita da quel cielo dove l’uomo non potrà mai spaziare con ali proprie.
Persone, animali, in fondo che differenza c’è? Lo sterminio di animali fino all’estinzione, anche nelle loro vene scorre sangue, l’uomo sta facendo della terra un cimitero senza tombe, un infinito campo di morte, una vera e propria guerra contro la vita in ogni sua forma, solo per poter godere di
quell’ ineguagliabile sapore, nell’ illusione di una immortalità che non potrà mai avere perché, prima o poi, tutti diventano cibo per vermi… anche loro.

Ph realizzata con IA gemini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.