L’ editoriale del direttore Daniela Piesco
Questa guerra tra Trump e Musk é solo l’ultimo atto di una farsa calcolata al centesimo. Il loro “divorzio” brucia come i miliardi evaporati in Borsa, ma è solo la maschera strappata di un patto di convenienza. Non sono né amici né nemici: sono algoritmi viventi che processano interessi. Quando Musk finanziò Trump e Trump gli spianò la strada con deregolamentazioni su misura, furono amanti in pubblico. Oggi, con la manovra economica che minaccia i sussidi alle auto elettriche – linfa vitale per Tesla – si azzannano come cani randagi. Quel “tradimento” urlato sui social? È il rumore di un conto corrente che si svuota.
Chi sogna un partito guidato da Musk cade nella stessa trappola di chi vedeva in Trump un paladino del popolo. Il sondaggio su X che lo incorona? È circo per gonzi. Quell’84% che applaude ignora che Musk ha pagato lobbisti a palate per ottenere proprio quei sussidi all’auto elettrica che ora Trump osteggia. E le offese personali? “Drogato”, “fallito”? Nel populismo, lo scandalo è folklore: serve a far credere che “è uno di noi” mentre si firmano contratti da dieci zeri.
Meloni, intanto, danza sul filo del rasoio. La sua arte è baciare chi vince oggi e abbandonare chi cade domani. Ieri sfoggiava selfie con Trump come trofei, oggi stagna nel silenzio. Lusinga Musk come “visionario”, ma se domani Tesla crollasse in Borsa, lo sbatterebbe fuori dal portone a calci. La sua lezione è spietata: nel potere, le fedi sono strategie usa-e-getta. Sceglie chi le garantisce consenso o fondi. Oggi? Evita entrambi, per non bruciarsi le ali.
La verità che sanguina è questa: comandano gli interessi, le alleanze sono noleggi. Il populismo è un porno nobile: tutti fingono passione, tutti godono di potere, nessuno si innamora. Le epiche promesse – “Salverò l’America!”, “Colonizzerò Marte!” – sono cortine fumogene per coprire gli affari sporchi: sussidi, appalti, agevolazioni su misura.
I veri creduloni sono il pubblico che paga il biglietto. Il crollo del 14% di Tesla? Lo pagano fondi pensione e piccoli azionisti. I sussidi all’auto elettrica? Li versano con le tasse quelli che credono al “sogno verde”. Mentre vi perdete negli insulti e negli scandali sessuali, passano leggi che spostano miliardi dai vostri stipendi ai loro paradisi fiscali.
L’antidoto è freddo e amaro: cercare sempre i soldi: in ogni litigio tra giganti, bisogna chiedersi “Quale norma, contratto o sussidio sta passando nel silenzio?” ;
diffidare di chi urla “rivoluzione!” mentre conta i dividendi. Ridere di chi promette la luna e chiede i soldi per il carburante. E mai, mai innamorarsi dei prestigiatori.
Continuate pure a tifare per l’uno o per l’altro. Ma ricordate: quando due miliardari litigano, è sempre qualcun altro a pagare il conto. Spoiler: siete voi
ph Pixabay senza royalty