Roma, 4 giu. (Adnkronos) – “Lo spreco del cibo va di pari passo con due parole: sostenibilità e salute”. Così Hellas Cena, prorettore Terza Missione Università di Pavia, professore di Nutrizione Umana, medico specialista in Scienza dell’Alimentazione Ics Maugeri Irccs-Pavia, intervenendo alla conferenza stampa ‘Prevenire lo spreco alimentare: la rivoluzione digitale di Planeat’, presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato.
“Lo spreco alimentare ha due impatti importanti. In generale la filiera del cibo ha una produzione di CO2 estremamente più impattante di tutte le altre filiere, quindi troppo spreco ma anche troppa produzione fatta anche per sostenere questo spreco dovrebbe essere rivalutata – spiega – Ma c’è anche una questione di salute dell’uomo. E questo è il warning che ci ha dato Lancet che ci dice che stiamo vivendo un momento di sindemia. Vuol dire che tre pandemie contemporaneamente esistono in tutto il mondo: una è il climate change, la seconda è l’obesità che c’è dappertutto e la terza è l’undernutrition, intesa come carenza di nutrienti”.
“Quindi è vero che il cibo è salute, sia per l’ambiente che per noi, ed è vero che quindi lo spreco spesso denota due aspetti. Uno, un’incapacità di ragionare, qui arriviamo all’educazione, perché non sappiamo esattamente che cosa mangiare, quanto mangiare, quando mangiare. Certe volte purtroppo non sappiamo neanche perché stiamo mangiando, ma poi spesso, proprio in base a queste risposte che vengono a mancare, sprechiamo più cibo. Quindi è vero che spesso chi mangia peggio è anche colui che spreca di più”, conclude.
