Milano, (Adnkronos) – “Te pensa che con quello che c’è nelle carte di Giarda (ex difensore di Alberto Stasi, ndr) direttamente il pm ha detto che è una cosa…ce l’ha già detto che è una mezza minchiata e ce l’ha detto in faccia a me … e agli due avvocati….. quindi ce l’ha detto… ce l’ha detto lui…… loro”. E’ il 21 febbraio 2017 e Andrea Sempio è indagato per l’omicidio di Chiara Poggi uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. L’intercettazione ambientale – i brogliacci sono stati visionati interamente dall’Adnkronos – restituisce quanto dice in auto Sempio.
Per il delitto è stato condannato in via definitiva l’allora fidanzato Alberto Stasi e proprio l’input della difesa porta all’iscrizione di Sempio. Due giorni dopo essere stato sentito dai titolari dell’indagine, il procuratore aggiunto Mario Venditti e la pm Giulia Pezzino, Sempio si lascia andare – intercettato nella sua auto – a questo commento con il padre. Che la procura appaia intenzionata ad archiviare lo si intuisce da un’altra conversazione dell’11 febbraio 2017. Non si sa con chi parla Sempio ma dice: “adesso aspettiamo, che da quanto ho capito sei mesi per archiviare, possiamo attendere”. Diverse volte viene tirato in ballo il nome dell’avvocato Gian Luigi Tizzoni – sarebbe a conoscenza di voci su una imminente archiviazione -, legale della famiglia della vittima, il motivo è tecnico: “il discorso è che Tizzoni è l’unico che può essere informato” ammette lo stesso Sempio. L’unica parte offesa nella vicenda è infatti Chiara Poggi e quindi nel procedimento sono gli unici a poter sapere in via ufficiale la decisione della Procura.
L’archiviazione del giudice per le indagini preliminari di Pavia Fabio Lambertucci è datata 28 marzo 2017. La conversazione ambientale numero 99 intercettata dai carabinieri della polizia giudiziaria l’11 febbraio 2017 restituisce l’urgenza di una famiglia di tornare alla normalità. Giuseppe Sempio dice rivolto alla moglie: “Vedrai che finirà presto…vedrai che finirà a marzo”, ma la moglie taglia corto: “qualsiasi momento finisce è sempre troppo tardi”.

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