Si è svolta ieri a Pietrelcina la seduta del Consiglio Comunale in cui, tra i punti principali all’ordine del giorno, spiccava l’approvazione del Rendiconto di Bilancio 2024. Un passaggio cruciale per la vita amministrativa dell’ente, che ha visto la netta presa di posizione del gruppo di minoranza Avanti Pietrelcina. Il capogruppo Alessio Scocca, intervenendo in Aula, ha pronunciato una dura dichiarazione di voto, denunciando a suo avviso una situazione finanziaria immobile e l’assenza di una visione politica da parte dell’Amministrazione.
“Non è un atto tecnico, ma un atto politico: il Rendiconto certifica l’assenza di una strategia, la rinuncia ad amministrare davvero Pietrelcina”, ha affermato Scocca, annunciando il voto contrario del gruppo.
“Dopo quattro anni di legislatura – prosegue – il Comune si ritrova ancora con quasi 4 milioni di euro di debito complessivo, una liquidità limitata, un bilancio quasi interamente vincolato da obblighi e impegni pregressi. Questo nonostante l’amministrazione Mazzone abbia aumentato la pressione fiscale, tagliato la spesa e abbia venduto beni comunali, annunciando l’intenzione di risanare davvero l’ente.
Se pensiamo, poi, che nel 2024 è stata utilizzata l’anticipazione di tesoreria per 320 giorni su 365, si capisce che si amministra in emergenza fissa”.
Scocca ha parlato apertamente di un’amministrazione “ferma”, priva di strumenti e idee, che utilizza la legge speciale per Pietrelcina come “salvagente contabile” piuttosto che come volano di sviluppo in linea con la natura della legge stessa, facendo perdere occasioni ai cittadini.
“E allora – ha incalzato il capogruppo in Consiglio – qual è la differenza tra il sindaco Mazzone e un commissario? Solo che così si evitano le responsabilità politiche di chi ha contribuito a costruire questo stato di cose.
Questa non è amministrazione – ha concluso – è manutenzione dell’inerzia. Un governo che non ha più né vela né rotta. Pietrelcina merita molto di più di una contabilità della sopravvivenza.”