Dopo dodici anni di attesa, 398 reperti archeologici sottratti illegalmente dal sottosuolo di Castelpagano sono finalmente tornati alla luce. L’operazione, avvenuta nel 2013 grazie all’intervento della Guardia di Finanza, ha permesso di recuperare un prezioso patrimonio storico databile tra il VII e il IV secolo a.C.
I reperti, provenienti principalmente dal Sannio caudino ma con importanti riferimenti anche al Lazio, alla Campania e alla Puglia, comprendono oggetti di grande valore, tra cui spicca un raro elmo in bronzo apulo-corinzio.
Questi straordinari reperti saranno esposti stabilmente nelle sale dell’ex Convento di Benevento, presso il Centro Operativo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio. La collezione si affiancherà ad altre testimonianze archeologiche e paleontologiche già presenti. Grazie a un protocollo siglato a dicembre tra istituzioni locali, i reperti potranno inoltre essere prestati per mostre e iniziative culturali sul territorio.
Un risultato che racconta la forza della collaborazione tra Ministero della Cultura e Guardia di Finanza nella lotta al traffico illecito di beni culturali, restituendo alla comunità una parte importante della sua memoria storica.
