Roma, 29 mag.(Adnkronos) – “Non solo gli artisti devono scendere in campo per la democrazia e schierarsi pubblicamente, ma anche tutti coloro che non condividono la linea di Trump”. A parlare è Cynthia Nixon, che da domani torna su Sky e Now nei panni dell’amata Miranda Hobbes nella serie sequel di ‘Sex and the City’, ‘And Just Like That’.
“C’è un meraviglioso libro sulla tirannia che inizia con questa frase: ‘La prima cosa da fare quando si ha a che fare con la tirannia è di non essere preventivamente sottomessi’ – sottolinea l’attrice – Penso che possiamo vedere, in tanti esempi, tutte le cose orribili che Trump sta cercando di fare, e che le persone che si adeguano per quieto vivere. Ci saranno dei guai seri su tutta la linea”.
E’ da quasi 30 anni che Nixon – insieme alle colleghe Sarah Jessica Parker (interprete di Carrie Bradshaw), Kristin Davis (Charlotte York) e Kim Cattrall (Samantha Jones, che nelle stagioni della serie sequel non è un personaggio ricorrente) – raccontano le loro iconiche avventure tra amore, sesso e amicizia a New York. ma anche per il suo attivismo. Quando c’è da scendere in campo per i diritti civili e per la comunità Lgbtqia+, lei non si tira mai indietro. Qualche mese fa, infatti, si è unita ai tantissimi dimostranti in favore dei diritti trans contro la decisione di un ospedale di New York di annullare i trattamenti per la somministrazione di bloccanti della pubertà a due giovani. Un fatto avvenuto dopo l’ordine esecutivo del presidente Trump sulla Trans Care. “Sono disgustata”, aveva detto in quell’occasione l’attrice, sposata dal 2012 con l’attivista Christine Marinoni e madre di Samuel Joseph Mozes, nato come Samantha.
“Penso che sia importante opporre resistenza quando si tratta di temi come l’influenza che il presidente cerca di esercitare nei confronti degli altri Stati oppure la deportazione illegale di persone dagli Stati Uniti”, conclude. (di Lucrezia Leombruni)
