Questo antico complesso monumentale situato nel centro storico di Benevento ha avuto una storia molto travagliata nel corso dei secoli
Nel periodo longobardo sembra che in questo sito sia stata costruita intorno al 950 una Chiesa dedicata a San Costanzo.
San Francesco d’Assisi transitò a Benevento nel 1210 o probabilmente nel 1222 mentre si recava in pellegrinaggio al Santuario di San Michele Arcangelo. Si racconta che all’epoca Benevento fosse flagellata da una grave siccità e che il Santo abbia pregato nella Chiesa di San Costanzo e subito venne la pioggia, per cui in segno di ringraziamento la chiesa venne donata ai francescani e si insediò la prima comunità di frati.
Nel 1243 venne stilato l’atto notarile che assegnava la chiesa e le sue pertinenze ai frati francescani.
Nel XIV secolo con le offerte dei fedeli la struttura venne profondamente rimaneggiata e fu costruita una chiesa a una sola navata con un grande abside rettangolare e un convento con due chiostri che inglobarono la Chiesa di San Costanzo.
La struttura fu purtroppo gravemente danneggiata dal terremoto del 1702 e ricostruita come tutta la città per volontà dell’Arcivescovo Vincenzo Maria Orsini , che divenne poi Papa Benedetto XIII. Al termine dei lavori la chiesa fu riaperta al culto nel 1710. Ma non erano finite le vicissitudini della nostra bella chiesa. In epoca napoleonica all’inizio dell’800 ci fu la soppressione degli ordini monastici da parte del principe reggente la città Talleyrand  e i frati rientrarono solo nel 1815 quando la città tornò sotto il governo pontificio. In epoca garibaldina (1860) il governatore Carlo Torre sgomberò nuovamente il convento, chiuse la chiesa e trasformò profondamente la struttura per renderla idonea ad ospitare le truppe e dunque divenne distretto militare. Durante la seconda guerra mondiale la città fu bombardata e ne ebbe danni proprio il centro storico in cui insiste la nostra struttura.
Nel 1959 i frati tornarono e con l’aiuto economico della Cassa per il Mezzogiorno avviarono il restauro con l’abbattimento delle strutture militari ed il ripristino dell’esistente. La chiesa fu riaperta al culto nel 1968.
Allo stato attuale la chiesa presenta un’unica navata semplice e spoglia e in fondo un’abside su cui sono evidenti residui degli affreschi originari e che sono databili dal 300 al 600; uno , raffigurante una madonna con bambino, di scuola giottesca. Ugualmente residui affreschi sono emersi dal restauro dei due chiostri, uno raffigurante S.Costanzo (sec. XI) . La parete che divide i due chiostri apparterrebbe alla primigenia chiesa di S.Costanzo. Sulla facciata anteriore della chiesa così come nel chiostro a sostegno delle arcate della volta ci sono colonne di recupero di epoca romana, alcune appartenenti al tempio di Iside.
Questi e altri reperti impreziosiscono questo complesso monumentale e cultuale che dal 1968 integra il ricco patrimonio della città di Benevento e sotto la guida dei frati minori conventuali svolge una non meno importante funzione di aggregazione umana e di culto ispirato alla spiritualità francescana. Con spirito di servizio le attività liturgiche si incrociano con le attività di gruppi di laici comunque vocati al servizio nello spirito del Santo e nell’amore per Dio.
La nostra comunità è ora turbata da voci di possibile chiusura del convento e della chiesa e in questi giorni le voci si fanno più insistenti.
Se dovesse verificarsi una tale evenienza si  disperderebbe tutto il gruppo di fedeli che da quasi 60 anni intreccia la sua storia personale a quella di questa antichissima chiesa.
La comunità beneventana resterebbe priva di un importante riferimento spirituale e di un monumento di grande valore artistico.
La comunità laica e la cittadinanza di Benevento non possono che auspicare che il nostro convento continui ad essere presente nella città donando frutti di fede e luce spirituale

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