Roma, 23 mag. (Adnkronos) – “Quanto accaduto alla collega Cristina Guarda è inaccettabile. Mentre si trovava all’interno di una proprietà di famiglia, ha esposto la bandiera palestinese al passaggio del Giro d’Italia ma, una volta rientrata e conservata la bandiera, è stata raggiunta dalle forze dell’ordine che hanno dato luogo alla sua identificazione sul posto, anche dopo che Cristina ha mostrato il tesserino parlamentare”. Così in una nota Benedetta Scuderi, Ignazio Marino e Leoluca Orlando della delegazione italiana dei Verdi al Parlamento europeo.
“Il fatto – aggiungono – che una rappresentante delle Istituzioni venga identificata per avere esposto una bandiera, per giunta all’interno di una sua proprietà, dà la dimostrazione di quanto sia pericolosa una prassi che sta prendendo sempre più piede in Italia. In questo modo viene messo in discussione, da parte dello Stato stesso, uno dei cardini della nostra Costituzione, ossia la libera manifestazione del pensiero”.
“Lo ripetiamo, questa deriva autoritaria è inaccettabile. In generale e, come in questo caso, davanti al massacro che sta avvenendo a Gaza, la libertà di esprimere la propria opinione, insieme a gesti anche simbolici come quello della collega Guarda, non possono essere oggetto di repressione”, concludono.
