di Daniela Piesco Direttore Responsabile
In via Avellino, fronte civico 7a, a Benevento, un cittadino ha ricevuto una multa per aver parcheggiato la propria auto – una Lancia – “senza lasciare spazio sufficiente al transito di altri veicoli, creando intralcio alla circolazione”. Così recita il verbale della Polizia Municipale, con tanto di richiamo all’articolo 158, comma 2, punto 5 del Codice della Strada. Peccato che, come dimostrano le immagini del luogo (vedi fotogrammi estratti dal video), il parcheggio fosse assolutamente conforme a ogni logica, se non addirittura al buon senso.
La carreggiata è ampia, tanto da permettere il doppio senso di circolazione anche con veicoli parcheggiati. L’auto era accostata ordinatamente sotto un marciapiede rialzato – quindi nessun ostacolo per i pedoni – e lontana dai due ingressi dello spiazzale del distributore di benzina, completamente sgombro. Non una striscia blu, né gialla. Nessun segnale di divieto. Nessun avviso. Nulla che lasciasse intendere che la sosta, in quel punto, fosse vietata o rappresentasse un intralcio concreto.
Eppure, la multa è arrivata. E l’abbiamo pagata. Non per rassegnazione, ma per rispetto delle regole. Perché non siamo “i villani” di turno: siamo cittadini che, pur non condividendo un atto arbitrario e ingiusto, credono nella legalità più di chi dovrebbe amministrarla con equilibrio. Non paghiamo per cedere, paghiamo per denunciare.
Denunciamo una tendenza preoccupante: quella di trasformare le sanzioni in strumento di cassa, anziché di prevenzione e ordine pubblico. Quando si arriva a multare chi non ha infranto alcuna regola visibile, chi parcheggia in modo ordinato dove è sempre stato lecito farlo, allora la sanzione perde la sua funzione educativa e diventa solo un’arma spuntata che ferisce il rapporto di fiducia tra cittadino e istituzioni.
Ci chiediamo: dov’è la trasparenza amministrativa? Perché non si segnala chiaramente, con un divieto, un’area in cui si pretende che non si parcheggi? È forse questa l’efficienza di una pubblica amministrazione che multa nell’ombra, senza indicare prima?
Chi parcheggia correttamente, rispettando lo spazio pubblico e la circolazione, non può diventare bersaglio. Questa non è tutela del traffico: è cieca e miope burocrazia. O peggio: è accanimento, mascherato da zelo.
Invitiamo dunque l’amministrazione comunale e la polizia locale a fare chiarezza, a motivare nel dettaglio il perché di multe simili. E chiediamo ai cittadini di documentare ogni caso simile.
Chi parcheggia correttamente, rispettando lo spazio pubblico e la circolazione, non può diventare bersaglio. Questa non è tutela del traffico: è cieca burocrazia travestita da efficienza.
Non accettiamo lezioni di legalità da chi, con il blocchetto in mano e lo sguardo altrove, colpisce chi non ha colpe, ignorando traffico selvaggio, parcheggi abusivi veri e caos quotidiano. La Polizia Municipale, in questo caso, ha scelto la via più comoda: multare chi non crea problemi, invece di risolverli.
È troppo facile far cassa sulla pelle dei cittadini perbene. Ma questa volta, anche se abbiamo pagato, non ci siamo piegati: abbiamo scelto di raccontare. Perché il rispetto si esige, non si elemosina. E chi ha un distintivo, dovrebbe ricordarlo per primo.







