Roma, 21 mag. (Adnkronos) – I presidenti dei gruppi di opposizione a Palazzo Madama hanno scritto una lettera al Presidente del Senato, Ignazio La Russa, per chiedere la convocazione urgente della Giunta per il regolamento dopo quanto avvenuto ieri sera in commissione Affari costituzionali, durante l’esame della riforma costituzionale per la separazione delle carriere dei magistrati.
Nel corso dell’esame del provvedimento, si legge nella lettera sottoscritta da Francesco Boccia del Pd, Stefano Patuanelli di M5S, Peppe De Cristofaro di Avs e Raffaella Paita di Iv – “è emersa da parte della Presidenza della Commissione l’ipotesi di ricorso alla cosiddetta pratica del ‘canguro’, al fine di accelerare la votazione degli emendamenti. Tale ipotesi ha suscitato la ferma contrarietà da parte di tutti i Gruppi parlamentari di opposizione, in quanto si tratterebbe di un’applicazione del tutto irragionevole, contraria alla natura costituzionale dell’atto in discussione e peraltro non suffragata né da consolidata prassi né da precedenti regolamentari, considerato che la cosiddetta regola del ‘canguro’ – già di per sé non prevista espressamente dal Regolamento del Senato – è stata, nei rari casi in cui è stata utilizzata, sempre e solo applicata in Assemblea, e mai in sede referente”.
“È nostro dovere evidenziare come la stessa decisione di fissare una data per l’approdo in Aula del disegno di legge costituzionale, l’11 giugno 2025, a votazioni in Commissione appena iniziate, rappresenti di per sé una forzatura gravissima delle normali dinamiche parlamentari che debbono essere rispettate specie se si intende riformare la Costituzione. Forzatura che risulta anomala nei tempi e nella modalità e non può in alcun modo giustificare l’introduzione surrettizia e anticipata del “canguro” sin dalle prime votazioni in Commissione, pena la lesione delle prerogative delle opposizioni e del principio di leale collaborazione tra maggioranza e opposizione”.
“Inoltre – si legge nella lettera delle opposizioni a La Russa- , richiamiamo alla Sua attenzione che l’unico precedente di richiesta di applicazione del ‘canguro’ in Commissione richiamato dal Presidente della Commissione – quello relativo al testamento biologico (XVII legislatura) – non ebbe mai un effettivo seguito e non riguardava alcuna riforma costituzionale. Al netto di ciò è utile infine richiamare che, ai sensi dell’art. 5 delle disposizioni finali che accompagnano la riforma ultima del Regolamento del Senato, ‘cessa ogni effetto prodotto dai pareri interpretativi della Giunta per il Regolamento e dalle circolari riferiti agli articoli oggetto della presente riforma’, rendendo inapplicabili i precedenti interpretativi adottati prima dell’entrata in vigore della suddetta modifica regolamentare”.
“Alla luce di queste considerazioni, a nostro giudizio, più che di procedere con inutili forzature e incomprensibili applicazioni di un non previsto e non meglio definito ‘canguro’, occorrerebbe rendere maggiormente chiari e preventivamente conoscibili dai senatori i criteri seguiti per dichiarare gli emendamenti: inammissibili; identici; analoghi; decaduti, sostanzialmente accolti, assorbiti e/o preclusi. E naturalmente quando e secondo quali criteri tali valutazioni debbano riguardare un emendamento nella sua interezza o solo in alcune sue parti”.
“Per le ragioni sopra esposte, riteniamo necessario un chiarimento urgente e formale da parte della Giunta per il Regolamento in merito all’ammissibilità e all’opportunità dell’uso dello strumento del ‘canguro’ in sede di Commissione referente, specie nell’ambito dell’esame di un disegno di legge di revisione costituzionale, nonché in merito alle condizioni di trasparenza necessaria nell’eventualità di utilizzo dello strumento sulla sua portata applicativa e sugli effetti che si produrrebbero, al fine di evitare forzature procedurali suscettibili di compromettere il normale andamento dei lavori parlamentari e il corretto esercizio del diritto di emendamento da parte dei senatori. Per le suddette motivazioni e argomentazioni, Le chiediamo, ai sensi dell’articolo 18, comma 3-bis, del Regolamento del Senato, la convocazione urgente della Giunta per il Regolamento”.

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