Perciò possiamo affermare che l’uomo, (salvo rarissime e illustrissime eccezioni) con o senza libertà, con o senza istruzione, con o senza soldi, con o senza proprietà, con più stato o meno stato, è un finto “animale sociale”, con spiccato talento economico, in grado di spremere profitti a proprio vantaggio dai singoli, dall’intera comunità mondiale e dall’intero pianeta, tanto da rendersi ingovernabile.
Baudelaire diceva: “per il mercante, anche l’onestà è una speculazione”.
Quindi aveva ragione Marx a voler limitare libertà e proprietà ai singoli individui per accrescere il potere dello Stato. Ma dal 1991, col fallimento dell’Unione Sovietica e del mezzo mondo comunista, abbiamo la prova che lo Stato, con più potere o meno potere, in mano ai burocrati irresponsabili di tutte le razze, comprati o costretti dalle potentissime multinazionali mondiali, non può che finire in bancarotta.
Esattamente ciò che aveva detto nel “Secondo trattato sul governo civile” John Locke, primo padre nobile del liberalismo, (nel 1690) con queste parole:
“la pacifica convivenza degli uomini potrebbe però trasformarsi in uno stato di guerra quando qualcuno con la forza potrebbe andare contro la legge di natura e violare i diritti altrui.
Per evitare questa situazione, gli uomini decidono quindi di creare uno stato civile che salvaguardi, attraverso le leggi, i diritti dei cittadini. È dunque uno stato che nasce dal consenso e che si fa unicamente tutore della difesa della libertà dell’uomo”.
Dopo un secolo e mezzo, il ” liberalismo ” di John Locke si è evoluto nel ” liberismo ” di Adam Smith, una forma di ulteriore dieta dimagrante per lo Stato e ingrassante per gli ” animal”. spirits ” imprenditoriali. E dalla caduta del Comunismo ad oggi, il liberismo ha girato e rigirato il mondo come una frittata, fino a legalizzare ahinoi il LIBERO CANNIBALISMO tra individui e tra Stati definiti democratici, ma sbranati dalle gigantesche multinazionali mondiali della cultura, politica, mercato e finanza.
Ora siamo in pieno in quello stato di guerra temuto da John Locke quasi tre secoli e mezzo fa e dal 1850 certificato da Marx ed Angels.
L’insaziabile fama di libertà, proprietà e potere istiga noi poveri umani (sempre salvo eccezioni) al cannibalismo .
Su qualunque gradino sociale possa collocarci la cultura, anche la massima, ci muoviamo solo per prendere dagli altri più di quanto diamo. Per spremere tutto ciò che ci capita sotto mano, anche quando fingiamo di dissanguarci da filantropi.
Marx diceva: “sè il denaro, secondo Émile Augier, viene al mondo con una macchia di sangue sulla guancia, il capitale nasce grondante di sangue e fango dalla testa ai piedi”.
Dopo tre anni di fiumi di sangue versati in guerra (nei 56 conflitti armati che ora ci sono nel mondo) è arrivata la ” miracolosa politica pacifista trampiana “, che senza spargimenti di sangue umano, (solo sangue finanziario) a colpi di crolli e speculazioni di borsa ha spostato e concentrato montagne di ricchezza dai poveri milionari, ai trilionari straricchi e stagionati.
Nel mondo non è mai esistita una cultura capace di migliorare gli individui in modo che la politica possa convertirli in Popolo.