Questa Segreteria Nazionale con la presente, visto le motivazioni di seguito elencate, ritiene opportuno e doveroso proclamare lo stato di agitazione a far data dalla giornata odierna.Il poco personale di Polizia Penitenziaria rimasto è stanco esausto Non possiamo esimerci dal denunciare la grave carenza di personale della su menzionata Casa circondariale. Tale situazione peggiora ogni giorno di più nell’istituto Penitenziario beneventano, è impensabile che il personale in questione possa continuare a svolgere servizio in questo stato di perenne emergenza. Ci preme segnalare che alla data odierna, a fronte dell’organico previsto vi è una carenza ben oltre il 30% pari se non oltre le 50 unità, dato documentato e rilevabile. Oramai, è ordinario lavorare giornalmente in emergenza con turni interminabili dalle 8 alla 16 ore continuative e con accorpamenti di posti di servizio essenziali per la sicurezza dell’istituto, con la conseguente diminuzione dei livelli minimi di sicurezza avendo una popolazione detenuta di altissimo spessore criminale con specificità importanti. Sezioni da 50 ristretti, quasi 100 su di un piano per una sola unità, per un tutale di circa 400 ristretti di varia natura criminale. Per fronteggiare il regolare svolgimento delle attività detentive e trattamentali, se pur in affanno è notevolmente aumentato il ricorso all’ uso del lavoro straordinario rispetto agli anni precedenti. e NON PAGATO del tutto. UNA carenza iniziata con la “ legge Madia” che ha tagliato l’organico della Polizia Penitenziaria, che oltre ad incidere sulla sicurezza della struttura, incide pesantemente sul godimento legittimo dei diritti soggettivi del Personale, revoca dei riposi settimanali, la non concessione del congedo ordinario, doppie notti, il non poter essere di supporto alle esigenze familiari nonché personali, in quanto incerto il turno del domani, si ci sente abbandonati al proprio destino amareggiati nel vedere come solito dipendenti di seria A intoccabili i privilegiati e il restante B. ai quali si accolla tutto e di più, un ufficio addetto per i servizi aperto a singhiozzi, situazione aggravatasi ulteriormente, a seguito del blocco “del turnover” con quasi la totalità di poliziotti ultra 50enni ed i loro acciacchi, logorati. Nella struttura di BN, il Personale, è costretto ad occupare da un minimo di 2 anche fino a 6 posti di servizio un lavoro altamente usurante STRESSANTE, al quale vanno aggiunti appunto i turni massacranti che oramai sono diventati una routine. Quanto sopra segnalato, è la conferma che l’attuale preoccupante situazione ha reso quasi impossibile la gestione quotidiana della struttura Penitenziaria Beneventana, a causa di quanto innanzi, con una organizzazione del lavoro campata in aria, più volte segnalata e da tempo alle istituzioni dell’amministrazione penitenziaria a tutti i livelli, ancora senza uno spiraglio di speranza. Preoccupante se non allarmante sarà l’imminente periodo feriale rischio collasso Di quanto, se ne è edotto il Provveditorato della Campania e per conoscenza la prefettura di Benevento

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