Roma, 15 mag. (Adnkronos) – “Abbiamo chiesto in Aula al Presidente del Senato di farsi garante delle prerogative del Parlamento a partire da quelle delle opposizioni e di assicurare il rispetto dei capisaldi della democrazia parlamentare. Gli abbiamo chiesto di espungere dal calendario dell’Aula il ddl costituzionale di riforma della Giustizia, che dovrà arrivarci solo quando la Commissione Affari costituzionali avrà terminato i lavori”. Lo dice il senatore Andrea Giorgis, capogruppo del Pd nella Commissione Affari costituzionali, che oggi è intervenuto nell’Aula del Senato.
“Si possono avere opinioni diverse sul merito dei ddl, ma sulle procedure e sui limiti che le procedure impongono alla maggioranza si dovrebbe essere d’accordo e le opposizioni dovrebbero trovare nel Presidente del Senato, così come nel presidente della Commissione Affari costituzionali, una garanzia. Noi ci troviamo adesso di fronte all’inedito di una riforma costituzionale, quella della giustizia, che il governo presenta in Aula come blindata, senza neppure dissimulare un barlume di rispetto per il Parlamento. Il ministro della Giustizia Nordio ha detto più volte che quella riforma costituzionale non è modificabile dal Parlamento. E’ un fatto gravissimo non solo per le opposizioni, ma per la democrazia parlamentare: la Costituzione non è nella disponibilità del Governo”.
“Le norme costituzionali dovrebbero sempre essere un patto tra tutte le forze politiche, non un patto dentro il Governo che il Parlamento deve solo ratificare. Altrettanto grave è stroncare il confronto in commissione, fissando una data fissa per il voto in aula, togliendo in tal modo alle opposizioni anche il diritto di discutere i propri emendamenti. Una simile arroganza politica non ha precedenti nella storia Repubblica”.
