Un nuovo scandalo vede coinvolto, in queste ore, il mondo del calcio e in particolare la Serie C. Ieri sera, infatti, è andato in onda su Italia 1 un servizio de Le Iene in merito agli affari più o meno trasparenti e leciti che si svolgono al di fuori del rettangolo verde. Al centro dell’inchiesta è finito Salvatore Bagni, ex calciatore di Carpi, Perugia, Inter, Napoli e Avellino e della Nazionale, che ora gestisce l’agenzia Be GR8 Sport (di cui è amministratore il figlio Gian Luca). La Iena Luca Sgarbi, fingendosi il fratello di un giovane calciatore non molto talentuoso, ha contattato Bagni per chiedergli un “aiuto” in modo da far avere al fratello una possibilità nel calcio che conta.
Bagni, telefonicamente, è andato dritto al punto: “Bisogna esser chiari… noi abbiamo quest’agenzia nostra io e mio figlio, però quelli che noi andiamo a cercare noi li paghiamo perché li cerco io, li scelgo io. Ma tutti quelli che non cerchiamo noi, noi ci facciamo pagare, ovviamente perché il ragazzo non ti fa guadagnare niente”. Alla richiesta della cifra, l’ex calciatore ha risposto: “Dovete parlar voi, io ascolto. L’unica cosa che diciamo sempre: siamo persone non serie, di più”. Ma dove si può far giocare il calciatore privo di talento? La Serie C non è un problema. Chiamo, chiedo un favore…”. La Iena Sgarbi rivela che in questo momento Bagni fa un elenco di squadre dove lui ha piazzato diversi giocatori paganti: “Squadre soprattutto di Serie C – spiega – ma anche di Serie B e di Serie A. Dalla Lombardia al Veneto, dall’Emila Romagna alle Marche, dal Lazio alla Campania”. L’elenco dei club non viene mandato in onda per l’impossibilità di verificare la veridicità delle parole di Bagni.
In merito alle cifre da pagare Bagni aggiunge: “Se poi fate qualcosina anche alla società, è ovvio che gli fa piacere. Noi andiamo sempre sul cash. L’altra possibilità è fare da sponsor alla società scelta. Sai quanto dava il padre di un calciatore a una squadra molto nota? 120mila euro. Per 5 anni ha dato 120mila euro”, confessa l’ex calciatore. Poi Sgarbi chiede: “Siamo sicuri che mio fratello giocherà?”. E Bagni: “Io quello non glielo chiedo, di farlo giocare, mai. Andrebbe contro i miei principi”. “C’è però qualcuno che dando qualcosa in più ottengono un trattamento migliore?”, chiede quindi Sgarbi. Bagni tira in ballo la Vis Pesaro, società militante nel girone B di Serie C e attualmente impegnata nei play-off. “Alla Vis Pesaro sicuramente, c’è un direttore mio amico, lì sicuramente ti fa anche giocare. Ne sono certo. Devi andare a trovarlo lì, glielo dico, ci metto un minuto. Lui mi capisce al volo”.
L’ex calciatore continua: “Volete darli (i soldi, ndr) al direttore o come sponsorizzazione? Perché se andate sul direttore avrete più soddisfazione. Quando il direttore ha detto all’allenatore “gioca titolare“, quello gioca titolare, punto! Con loro si tratta, con me no. Non alzate troppo – consiglia Bagni, perché dovete partire dall’alto? Parti dal basso. 20.000 euro, non di più. Lo chiamo (in riferimento al direttore) e gli dico “ti vengo a trovare“. Lui capisce, quello lo fa con tutti. Vai tranquillo, lo conosco bene. Però deve giocare titolare, sennò dopo glielo dico io. Tutti mi devono qualcosa, tutte le società, per questo che li piazzo da tutte le parti”. Poi si passa a parlare della cifra per Bagni e per la sua agenzia. L’inviato delle Iene parte da 5mila euro, poi 10mila. Alla fine l’ex giocatore svela il suo onorario: “Noi meno di 30mila non facciamo con nessuno”. Bagni parla anche di cifre più alte, fino a 75mila euro, ma l’accordo è fatto: 30mila a lui e 20mila al direttore sportivo.
La scena si sposta quindi a a Pesaro, dove Sgarbi e Bagni incontrano il direttore sportivo della Vis Pesaro, Michele Menga che presenta ai due l’allenatore della Primavera e una terza persona non identificata. Inizia la trattativa e interviene Menga: “Ho già parlato con il mister, queste sono cose mie e dell’allenatore. I ragazzi non lo devono mai sapere”. La Iena chiede al direttore sportivo: “Ne avete altre di richieste così?”. E lui: “Sì, è pieno. Poi la nostra fortuna è che io non nascondo niente perché la mia società è al corrente di tutto, dalla cosa sbagliata alla cosa giusta. Adesso è stata fatta una cosa sbagliata, lui (l’allenatore) lo sa. Non è che mi siedo a tavolino con tutti, mi siedo con Salvatore Bagni perché è un’istituzione del calcio italiano. Purtroppo certo ragazzi non hanno questa fortuna, magari hanno delle doti importanti e non vengono messi in mostra perché non possono finanziariamente…. a meno che non sia un fenomeno. Non c’è niente di male, perché lo fanno giocatori di serie C, Serie D, Serie B e Serie A”.
Un’avvertenza, però, da parte di Megna: “Se tuo fratello gioca 18 partite, fa 18 cagate, il prossimo anno non possiamo andare avanti”. Si passa quindi alla “consegna” delle bustarelle e l’inviato delle Iene segue l’invito di Bagni a regolare i conti fuori dalla sede. Nel parcheggio dello stadio Benelli avviene la consegna della busta con i 30mila euro a Bagni, che la mette in macchina. Sgarbi quindi si rivela, proprio mentre ad attenderlo c’è il terzo uomo presente accanto a Menga: lui dovrebbe ricevere i 20mila euro, ma il passaggio non avviene. La Iena fa presente il comportamento a Bagni, che prova a giustificarsi e si allontana con la mazzetta (di soldi finti) in auto. In queste ore, poi, la Vis Pesaro ha preso le distanze da quanto mostrato nel servizio de Le Iene sospendendo il direttore Menga in attesa di accertamenti.
