Roma, 13 mag (Adnkronos) – “Credo che lo strumento referendario non sia il più adatto a risolvere le questioni inerenti al rapporto tra produzione e lavoratori. Per quanto riguarda questi aspetti sì, me lo sarei evitato”. Lo dice Pina Picierno al Corriere della sera. “Voterò convintamente a favore del quesito sulla cittadinanza, una proposta di civiltà che sostengo con forza, e di quello sulla responsabilità delle imprese appaltanti in caso di infortunio. Non ritirerò la scheda sul Jobs act, né sui licenziamenti nelle piccole imprese e sui contratti a termine perché le criticità del mondo del lavoro non riguardano l’articolo 18, ma i salari e la perdita di potere d’acquisto, specie del ceto medio”, spiega la vice presidente del Parlamento Ue, del Pd.
Nel Pd “non c’è nessuna resa dei conti in corso. A chi ci critica, dalla maggioranza, vorrei ricordare che l’ultima vera stagione di riforme fu concretizzata proprio dal Pd. Dal governo, finora, solo annunci”, sottolinea Picierno che poi spiega: “Io dico che non serve una divisione nel mondo sindacale fondata sui tentativi di abiura e rimozione di una stagione politica e di governo”.

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