Gli avvenimenti bellici si susseguivano, più passava il tempo e più la situazione si faceva critica, la gente iniziava ad avere veramente paura.
Un brutto giorno, Vilma ricevette la notizia del ritorno di suo fratello, purtroppo gravemente ammalato, era ricoverato all’ospedale di Modena ed aveva i giorni contati, il professore era stato chiaro : con la sabbia che si ritrova nei polmoni, non si salverà.
Dino, tramite un amico, fece sapere a Vilma che desiderava vederla e Katia l’accompagnò, durante il tragitto le fece coraggio con tante buone parole perché scacciasse la timidezza ma lei si sentiva tremare.
Arrivata all’ ospedale, stette un momento sulla porta della stanza e udì la voce del fratello che nel delirio invocava il suo nome ma Vilma ebbe paura di tutta quella gente che circondava il suo letto e fuggì, cosa passò nella sua mente in quel momento? Forse il timore di trovarsi davanti quel padre che non aveva mai conosciuto e doverlo guardare negli occhi, forse per lei era troppo in un momento così delicato, così Dino morì senza che si potessero vedere per l’ultima volta e Vilma non si perdonò mai di avergli negato quell’ultima gioia.
Pianse tanto sulla sua tomba chiedendogli perdono.
Con il susseguirsi di tanti avvenimenti, Katia si sentiva depressa, ogni tanto andava dalla sua amica, si tenevano su il morale a vicenda, le parlava dei suoi timori, dell’angoscia di veder partire il suo Roberto, ma purtroppo avvenne,
se ne rese conto il giorno in cui vide arrivare il postino più curvo del solito.
Questa volta il distacco fu doloroso e quando partì, si strinse forte a lui piangendo, poi abbracciò la madre di Roberto per fondersi in un unico dolore.
Seppero, però, che per il momento sarebbe rimasto di servizio a Bologna, era stato fortunato, ogni tanto riusciva a scappare a casa, si accontentava anche di un’ora, a volte aveva qualche breve licenza, ma per quanto sarebbe durata quella cuccagna?
I bombardamenti nelle grandi città erano ormai all’ordine del giorno ovunque ci fosse un obiettivo da colpire.
Nel comune di Camposanto c’era un ponte, piccolo di dimensioni ma di grande importanza strategica, sul quale passava la ferrovia che portava direttamente al Brennero, quindi, gli alleati avevano iniziato a bombardare anche quella zona per impedire ai tedeschi di raggiungere il valico di frontiera, distruggendo territori e sterminando intere famiglie senza però mai riuscire a colpire l’obiettivo.
L’ Italia era invasa dai tedeschi, Roberto giunse a casa inaspettatamente con il permesso di un giorno, e poi? Destinazione ignota…….
Solo poche ore per dare un ultimo saluto ai suoi cari e al suo amore, si erano uniti, lei gli si diede con infinito amore, quasi con disperazione, pensando che avrebbe potuto essere il loro ultimo incontro, infrangendo così una promessa reciproca anche se lo fecero per colpa di eventi più grandi di loro, per colpa di una guerra non voluta.
I bombardamenti per colpire il piccolo ponte sul fiume erano sempre più frequenti, a volte, le acque portavano lentamente e tristemente qualche cadavere e i vecchi del paese si davano da fare per recuperare quelle salme di sconosciuti e, assieme al parroco, dare loro una cristiana sepoltura.
Ormai c’era il caos.
Bombe e mitragliamenti non davano tregua, anche i contadini in campagna, compresa Katia, non erano più sicuri, tutti i giorni dovevano abbandonare il lavoro per correre a rifugiarsi in qualche fossato profondo, riparandosi così alla bell’e meglio, era una vita da cani, non c’era più scampo per nessuno.
Era già passato più di un mese da quando Roberto era partito e non sapevano nulla, del postino nemmeno l’ombra, ogni mattina, trascorsa l’ora in cui di solito consegnava la posta, Katia e la mamma di Roberto, da un cortile all’altro si facevano segno di no, non era passato.
Katia si chiedeva cosa le avrebbe ancora riservato il destino del suo povero amore, da quando era iniziato aveva avuto sì, tanta felicità ma anche tanta tristezza e, nel suo cuore, sentiva il triste presagio che avrebbe dovuto soffrire ancora.
E il tempo passava, dopo più di due mesi non aveva ancora notizie, passava le notti insonni soffrendo e piangendo in silenzio, la paura che aveva da qualche tempo si era concretizzata, una certezza per lei sconvolgente : aspettava un bambino.
… continua…
Ph Letizia Ceroni