«Poetico, potente ed emozionante»: così si è espresso Maurizio de Giovanni, scrittore amato e presidente del Premio Napoli durante la giornata conclusiva del progetto Campania Legge Lab presso il Teatro Sannazaro di Napoli. E poetico ed emozionante è stato il viaggio degli studenti dell’Istituto Alberti-Virgilio nel cuore pulsante della parola, della musica, del gesto, dell’arte.

Per il secondo anno consecutivo, la Fondazione Premio Napoli ha rinnovato la collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale della Campania, coinvolgendo 18 istituti scolastici del territorio — tra cui il nostro Istituto – in un percorso educativo e culturale d’eccezione: il progetto Campania Legge Lab.

Un progetto fortemente caldeggiato dalla Dirigente Scolastica dell’IIS Alberti-Virgilio, Silvia Vinciguerra. Obiettivo centrale: contrastare la dispersione scolastica e la povertà educativa, avvicinando i giovani alla lettura attraverso esperienze coinvolgenti, laboratoriali, creative. Un progetto pensato per “accendere” la cultura nei ragazzi, rendendoli protagonisti di un percorso che intreccia parola scritta, arti performative, digitale e territorio.

E proprio grazie alla dimensione laboratoriale, ogni scuola ha potuto lavorare fianco a fianco con artisti e tutor specializzati. In particolare, i ragazzi hanno potuto collaborare con PeppOh, rapper e soulman, che ha guidato i nostri studenti nella realizzazione di un mini-musical ispirato al romanzo “Il treno dei bambini” di Viola Ardone (Einaudi).

Un treno immaginario, ma più reale che mai, ha attraversato le stanze del tempo, partendo da Napoli nel 1946, passando per la partenza di un bambino dal Sud ferito e arrivando, infine, a un ritorno che sa di consapevolezza, dolore e speranza. Quel treno è “Il treno dei bambini” di Ardone, ma è diventato anche il treno di questi ragazzi, che hanno saputo leggere, sentire e riscrivere con l’anima.

Tre classi, tre tappe, tre simboli. 2^ Liceo Scienze Applicate, 3^ Web e 4^ Turistico hanno diviso il romanzo in tre momenti essenziali:
“A Napoli nel 1946”, tra miseria e dignità, con le scarpe rotte a raccontare la fame e la forza dei piccoli passi;
“La partenza”, strappo e coraggio, dove la mela annurca diventa promessa di un amore che non si dimentica;
“Il ritorno”, che è musica, ricordo, casa, e ha la voce struggente di un violino.

I ragazzi, guidati da Peppoh, hanno scritto tre testi musicali originali, trasformati in un videoclip dal respiro cinematografico, curato dalla prof.ssa Angela Ilenia Adamo, direttrice artistica, insieme alle professoresse Antonietta Tiso e Annarita Venditti. Le scene sono state girate in tre luoghi simbolici di Benevento – piazza Tito Maccio Plauto, il Teatro Romano e la Stazione Appia – a unire idealmente la città sannita con Napoli, in un ponte fatto di cultura e creatività.

Musica, danza, recitazione: ogni linguaggio è diventato espressione, ogni gesto memoria viva. Le coreografie, a cura del Centro Studi Carmen Castiello, con la maestra Maria Chiara Tedesco, hanno dato corpo e ritmo alle emozioni. Il montaggio, realizzato dagli studenti del laboratorio di cortometraggio e podcast, ha trasformato il tutto in un piccolo capolavoro.

L’8 maggio, sul palco del Teatro Sannazaro di Napoli, è andato in scena il risultato. E il pubblico si è alzato in piedi. Maurizio de Giovanni, con gli occhi lucidi e il cuore colmo, ha detto: «È un lavoro altamente professionale, poetico, emozionante e potente. Sono bonariamente invidioso di Viola Ardone per aver visto la sua opera trasposta con una tale sensibilità. È stato un onore stringere la mano a ciascuno di questi studenti». E ha aggiunto, da cittadino onorario di Benevento, di volerli con sé anche nel prossimo progetto, perché educazione e preparazione così alte non possono essere disperse.

Questo non è stato solo un laboratorio scolastico. È stato un rito collettivo di bellezza. È stata una scuola che insegna a vivere. È stato un treno che ha unito il passato al futuro, sulle rotaie della parola, della musica, dell’emozione. E su quel treno, oggi, è salita un po’ tutta la comunità educante dell’Alberti-Virgilio. Passeggeri grati di un viaggio che, per fortuna, non finisce mai.

 

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