In un’epoca segnata da disillusione e distanza tra cittadini e istituzioni, Matilde,cittadina profondamente radicata a Sant’Angelo a Cupolo e candidata con il movimento civico fare COMUNE, sceglie di impegnarsi in prima persona per restituire centralità ai valori della comunità, partendo da ciò che conta davvero: i bambini, la scuola, il futuro.
Con un approccio concreto e umano, la candidata racconta la propria scelta di candidarsi, il legame viscerale con il territorio, e l’urgenza di un’azione politica fondata su ascolto, partecipazione e giustizia sociale.
Cuore pulsante del suo programma è il progetto “CRESCERE INSIEME”: una proposta articolata e innovativa per l’inclusione scolastica e il benessere dei bambini con bisogni speciali. Un modello di rete tra Comune, famiglie, scuole e specialisti, per costruire una scuola pubblica realmente accogliente, accessibile e capace di dare a ogni bambino strumenti concreti per crescere.
Una visione che pone la scuola al centro della vita collettiva e che rispecchia l’anima di fare COMUNE: un movimento che crede nella forza della comunità e nel potere delle azioni condivise per cambiare davvero il volto del territorio.
L”intervista
Qual è il percorso personale e il senso di responsabilità che ti ha spinta a candidarti con il movimento fare COMUNE per Sant’Angelo a Cupolo?
Sono una cittadina profondamente legata al mio territorio: Sant’Angelo a Cupolo è la mia casa da sempre. Qui sono nata, qui ho scelto di restare, e qui cresce mio figlio. Non ho mai abbandonato questo paese, anzi: ci ho sempre creduto, anche quando sembrava che pochi lo facessero. Ho deciso di candidarmi perché sento il dovere, umano e civile, di restituire qualcosa a questa comunità. Sposo con convinzione la causa della scuola, perché credo che l’educazione e la cura dei più piccoli siano il cuore pulsante di un paese vivo e giusto. Voglio contribuire a salvaguardare e rilanciare il nostro territorio, troppo spesso sottovalutato, ma con potenzialità enormi. C’è bisogno di attenzione, visione e azioni concrete. E io ci metto la faccia, la voce e il cuore.
Qual’é ,secondo te, la priorità più urgente per Sant’Angelo a Cupolo?
La domanda è difficilissima, perché le priorità per Sant’Angelo a Cupolo sono davvero tante. Ma nel mio piccolo, sento che la più urgente è quella legata al futuro dei più piccoli: la scuola. Dobbiamo migliorare l’istruzione, investire nella scuola . Un paese che abbandona la scuola, abbandona il suo futuro. I bambini sono il nostro domani e dobbiamo partire proprio da loro: garantire strutture adeguate, servizi fondamentali e spazi dove crescere bene. La scuola deve tornare al centro della comunità, perché solo così possiamo costruire un futuro solido per le nuove generazioni.
Cosa significa per te “fare comune”?
Fare comune per me significa essere parte di un gruppo di persone che si unisce con un obiettivo condiviso, come una vera e propria famiglia. È un luogo in cui si condividono idee, pensieri e soprattutto progetti che mirano a migliorare concretamente il nostro territorio. L’obiettivo è collaborare insieme, unire le forze per costruire un comune più vivibile, accogliente e apprezzato da tutti, lavorando con passione per rendere il nostro territorio un posto migliore per chi ci vive e per le generazioni future.
Hai un’idea o una proposta concreta che vorresti realizzare nei prossimi cinque anni?
Una proposta concreta che vorrei realizzare nei prossimi cinque anni è costruire una scuola davvero inclusiva, accogliente e capace di far crescere tutti i bambini, nessuno escluso. Intendo promuovere un piano integrato che unisca interventi sull’edilizia scolastica e sugli spazi educativi, insieme a progetti mirati per il benessere psicologico e l’inclusione dei bambini con bisogni speciali. Il cuore della proposta è creare una rete stabile tra scuole, Comune, famiglie e specialisti, attivando uno sportello psicologico, rafforzando la presenza di educatori qualificati anche nel tempo extrascolastico, e garantendo formazione continua per il personale. Vogliamo una scuola pubblica che ascolti, accolga e dia strumenti a ogni bambino per crescere con fiducia e dignità, trasformando Sant’Angelo a Cupolo in un modello di comunità educativa inclusiva
Come pensi si possa ricostruire il rapporto tra cittadini e istituzioni?
Con la credibilità e la concretezza. Per troppo tempo ai cittadini di questo territorio non è stato dato nulla di tangibile: pochi interventi concreti, soluzioni rare, e nessuna visione fruibile della comunità. In un contesto così abbandonato, l’unico modo per ricucire la fiducia è dimostrare che le cose si possono davvero fare, partendo da ciò che è realizzabile e utile per tutti. Solo così le istituzioni torneranno ad essere percepite come vicine, credibili e al servizio delle persone.
Un ricordo o un luogo di Sant’Angelo a Cupolo che per te rappresenta casa. E perché ?
Un luogo di Sant’Angelo a Cupolo che per me rappresenta casa è, semplicemente, la mia casa. È lì che sono cresciuta, è il cuore della mia famiglia, il punto da cui tutto parte e a cui tutto torna. Mi sento profondamente legata e radicata ai valori che mi sono stati trasmessi, ed è proprio quella forza familiare, quell’unione, che mi dà la spinta ogni giorno per andare avanti. La mia casa a Sant’Angelo non è solo un luogo fisico, ma il simbolo del mio senso di appartenenza, dell’amore per il mio paese e del desiderio di contribuire al suo futuro.
Progetto “CRESCERE INSIEME” – Rete per l’inclusione scolastica e il benessere dei bambini con bisogni speciali
Obiettivo generale
Migliorare l’inclusione scolastica e sociale dei bambini con disabilità o fragilità, creando una rete stabile tra scuole, Comune, famiglie e centri specialistici del territorio.
1. Creazione del Tavolo Permanente per l’Inclusione
Chi partecipa:
Comune (Assessorato alla Scuola e ai Servizi Sociali)
Dirigenti scolastici e insegnanti di sostegno
Referenti ASL e neuropsichiatri infantili
Educatori, psicologi, terapisti della riabilitazione
Famiglie dei bambini con disabilità
Funzioni:
Coordinare gli interventi per i bambini con PEI
Individuare i bisogni emergenti
Facilitare la comunicazione tra le parti
Promuovere buone prassi inclusive
2. Sportello comunale di supporto scolastico e psicologico
Attività:
Presenza settimanale di un pedagogista e uno psicologo scolastico
Supporto alle famiglie per la gestione del PEI e PDP
Ascolto e consulenza a insegnanti e genitori
Laboratori di sostegno per bambini con difficoltà emotive e relazionali
3. Progetto “Un Educatore in più”
Obiettivo: Affiancare alle figure scolastiche un educatore comunale specializzato, per garantire una presenza costante durante le attività extrascolastiche, i momenti di mensa (quando prevista), e il doposcuola.
Modalità:
Finanziamento comunale e partecipazione a bandi regionali (es. PNRR inclusione)
Coinvolgimento di cooperative sociali del territorio
4. Formazione continua per insegnanti e personale scolastico
Temi:
Didattica inclusiva
Gestione dei comportamenti problematici
Comunicazione aumentativa alternativa (CAA)
Tecnologie per l’inclusione
Chi la organizza: Comune in sinergia con ASL, Università locali, enti formativi accreditati
5. Progetto “Scuola Aperta e Accessibile”
Azioni:
Accessibilità fisica: piccoli interventi per rendere le scuole inclusive (rampe, bagni adattati, arredi specifici)
Doposcuola inclusivo gratuito per tutti, con attività differenziate
Attività sportive adattate in collaborazione con associazioni locali
6. Monitoraggio e Valutazione
Report annuale di impatto del progetto
Incontri semestrali con le famiglie e la comunità scolastica
Raccolta dati su benessere e rendimento dei bambini