Tra le pieghe dello scorrere del tempo, inframezzando nubi e sospensioni e incuneando tra esse un raggio flebile ma determinato di colleganza con progetti divini sottratti alle scarne previsioni umane, l’irrompere della figura paterna e carezzevole di Leone XIV sembra un segnale che spezza la continua e monotona catena del Male…
inocula negli animi degli ansanti attendisti cittadini del mondo intero , anche se autodichiarati ‘non credenti’, sentimenti di leggerezza e di inaspettata mitezza, di umiltà, e temperanza, di confidenza in una Speranza non più impossibile e separata da ogni logica…è il profilo di una Sentinella che evoca tempi di un’aurora non meglio definita, ma ineludibile…introduce in una intimità con le Realtà del Cielo non più solo in chiave escatologica: è sintomo di presenza del Vivente che fa intravedere quella pienezza di gioia persa nell’Eden epperò ambizione e prospettiva rese possibili nella dimensione dell'”essere”e non solo del “credere”.
Leone XIV è veramente il pertugio perché ogni particella di questo abisso frastornato e sconnesso in cui si svolgono le nostre storie possa sbocciare ad una Vita viva e non trascinata a morire su se stessa…e qui scorrono lacrime di gioia gratuita e ineffabilmente donata…
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