di Daniela Piesco Direttore Responsabile 

Nel cuore pulsante del Sannio, il Cecas di Benevento si è trasformato in un’arca di biodiversità zootecnica per l’edizione 2025 di Campania Alleva. L’evento, inaugurato venerdì 9 maggio, ha confermato la sua vocazione di riferimento nazionale per il settore, frutto dell’instancabile lavoro dell’Associazione Allevatori Campania e Molise guidata dal presidente Davide Minicozzi e dal direttore Augusto Calbi.

Attraversando i vasti padiglioni della manifestazione, un tempo dedicati alla lavorazione del tabacco, si percepisce immediatamente come questo non sia un semplice evento espositivo, ma un autentico tributo alla ricchezza del patrimonio zootecnico italiano. Mille esemplari provenienti da tutta la penisola, da Bolzano alla Sicilia, rappresentanti ben 145 razze diverse, alcuni dei quali di inestimabile valore come i magnifici cavalli arabi quotati fino a mezzo milione di euro.

La visita è stata arricchita dalla presenza dei miei amici Marika e Giuseppe. Marika, dai magnetici occhi verdi, osservava con profonda sensibilità ogni esemplare, dimostrando una notevole conoscenza della fauna domestica. Giuseppe, pilota di elicotteri con una carriera iniziata all’età di diciannove anni al momento dell’arruolamento, manifestava invece un interesse misurato e competente, frutto di una formazione professionale che gli ha conferito uno sguardo analitico e preciso.

Ad elevare l’esperienza conoscitiva, la presenza di una guida d’eccezione: il direttore di una televisione locale ci ha gentilmente accompagnato attraverso i padiglioni, illustrando con perizia e dovizia di particolari le eccellenze espositive. Con squisita cortesia, ci ha offerto dei prelibati taralli sugna e pepe, testimonianza gastronomica della tradizione sannita, che abbiamo degustato durante il percorso espositivo. La sua competenza ha conferito alla visita una dimensione culturale di notevole spessore.

Tra le peculiarità zoologiche presenti, merita menzione il rarissimo gallo cornuto, esemplare straordinario caratterizzato da due protuberanze cornee sul capo, reperto vivente di inestimabile valore biologico. Marika, pur apprezzando la straordinaria biodiversità dell’esposizione, ha espresso con elegante discrezione la predilezione per i felini: “L’assenza di esemplari felini costituisce l’unica lacuna di questa magnifica rassegna; avrei certamente considerato l’adozione di uno di essi.” Giuseppe ha invece manifestato particolare interesse per il cane maremmano, ammirandone le qualità morfologiche e comportamentali con l’attenzione tipica di chi è abituato a valutare con precisione ogni dettaglio.

Di particolare impatto visivo si sono rivelati i tori in esposizione, esemplari di straordinaria possanza che esibivano attributi fisici di ragguardevoli dimensioni, testimonianza eloquente della selezione genetica operata nel corso dei secoli dagli allevatori. La loro maestosità ha suscitato unanime ammirazione tra i presenti.

Altrettanto notevole la sezione dedicata agli equini, caratterizzati da linee armoniche e portamento nobile, così come l’area riservata ai lagomorfi di diverse varietà, agli esemplari avicoli e agli anatidi che hanno catalizzato l’attenzione di Marika, il cui sguardo verde smeraldo rifletteva una genuina ammirazione per la delicatezza di quelle creature.

Di particolare rilevanza scientifica si è rivelato l’incontro con un’esperta apicoltrice locale, presso il cui stand abbiamo acquistato pregiato miele millefiori. La signora, con rigore accademico e passione professionale, ha illustrato il ruolo fondamentale delle api nell’ecosistema e nell’agricoltura, sollevando tuttavia una questione di notevole attualità: “Le radiazioni elettromagnetiche generate dalle infrastrutture di telecomunicazione di quinta generazione e dalla fibra ottica interferiscono con i meccanismi di orientamento delle api,” ha esposto con lucidità, “provocando in esse uno stato di disorientamento spaziale che compromette il ritorno all’alveare.” Una riflessione che ha sollecitato in Giuseppe considerazioni professionali sui sistemi di navigazione e sulle interferenze elettromagnetiche.

L’evento, onorato dalla presenza del governatore Vincenzo De Luca e di eminenti rappresentanti del settore zootecnico, ha confermato la sua funzione di collegamento tra il mondo rurale e la società contemporanea. Al termine della visita, Marika e Giuseppe hanno manifestato sincero apprezzamento per l’esperienza vissuta, esprimendo l’intenzione di partecipare alle future edizioni della manifestazione.

Campania Alleva 2025 ha dimostrato ancora una volta come la tradizione zootecnica possa integrare l’innovazione tecnologica, offrendo un’esperienza formativa che amplifica la consapevolezza collettiva riguardo al patrimonio animale italiano. Un successo destinato a consolidarsi, confermando il territorio beneventano quale polo d’avanguardia per la zootecnia nazionale.

 

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