Di Brunello Pezza 

Una piccola semplice storia vera.
Il pregio fondamentale della vicenda che sto per raccontarvi è proprio che si tratta di una storia vera. Talmente vera che devo per forza nascondere i nomi dei personaggi, che io ho conosciuto benissimo. Nulla di scabroso ovviamente, solo uno scorcio di vita vera e di vera filosofia applicata!
Una coppia anziana come ce ne sono tante, nati più o meno nei primi decenni del 1900. Lei donna di casa autoritaria, precisa, attenta, di quelle che pensano che l’amore si manifesta con una quasi ossessiva attenzione a fare le cose giuste. Ovviamente solo lei ha il catalogo originale delle cose giuste, sa va sans dir! Impossibile che sbagli e impossibile quindi ammettere un errore, si destabilizzerebbe troppo. Ciononostante dedicata completamente alla famiglia. Un esempio molto frequente in epoca di matriarcato latente(e nemmeno tanto latente). Lui pacato, riflessivo, presente e attento ma sempre un po’ distaccato, di quelli che pensano molto prima di agire o parlare. E molte volte decidono direttamente che non vale la
pena parlare o agire. Altro personaggio molto comune come vedete.
Una estate di molti anni fa, posso datarla (in base alla materia che stavo studiando alla università) in un Luglio dei primi anni 70. Quel periodo era caratterizzato da una lunga sequenza di giornate climaticamente identiche l’una all’altra: sole intenso la mattina ( tanto da andare regolarmente al
mare) e acquazzoni violenti nel pomeriggio.
Era sempre necessario avere in auto un ombrello grande.
La coppia ne aveva sempre uno in auto, frutto della impeccabile gestione della signora. E si spostavano regolarmente così.
Fin quando un giorno funesto, in un pomeriggio in cui si erano aperte le cataratte del cielo, si scoprì che l’ombrello era scomparso!!!! L’orgoglio organizzativo di lei era stato gravemente offeso! E la cosa peggiore era che nella ricostruzione degli eventi (ripetuta più volte) risultava chiaro che l’ultima ad aver preso l’ombrello fosse stata proprio lei. Quindi la colpevole di cotanta mancanza non poteva essere che lei e nessun altro!!
Non c’è cosa peggiore per questo genere di persone che accumulare una tensione senza poter avere nessuno su cui sfogarla. Si trascorsero giorni molto pesanti, ogni occasione era buona per fare infinite questioni su ogni particolare che non fosse esatto e preciso. Nessuno menzionava l’ombrello (guai) ma tutti sapevano che esso era all’origine della situazione ormai
Insostenibile.
La cosa durò qualche giorno, finché lui una mattina a colazione con estrema calma disse: “ Cara moglie, stanotte ci ho pensato, e mi sono ricordato che dopo che tu avevi preso l’ombrello lo hai anche riposto in auto come sempre, a riprenderlo non so più per quale occasione fui io e quindi devo essere io il responsabile dello smarrimento”
La risposta fu una esplosione di ira mista a soddisfazione, strepiti, conferme della propria inappuntabile precisione, rimproveri al marito per la superficialità cn cui come sempre aveva fatto le cose etc etc.
Durò qualche oretta ma il
risultato fu il ritorno della pace in famiglia.. come il ritorno del sole ogni mattina dopo la tempesta.
Quando il protagonista mi raccontò l’episodio rimasi ammirato dalla profonda e distaccata saggezza.
In tutti noi, a ben cercarla c’è un po’ di mentalità orientale che salva dagli eccessi.
Ommm…. 😊😊😊

 

 

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