Da emergenza sanitaria a priorità legislativa. La Camera approva il primo testo normativo che riconosce l’obesità come patologia: un passo storico per la salute pubblica.

L’obesità non è più solo una questione di stili di vita o di responsabilità individuale: è, ora ufficialmente, una malattia. Con l’approvazione alla Camera della proposta di legge presentata dal deputato Roberto Pella, l’Italia diventa il primo Paese al mondo a sancire per via legislativa il riconoscimento dell’obesità come patologia cronica, tracciando una rotta innovativa nel panorama internazionale della sanità pubblica.

Il testo, passato con 155 voti favorevoli e nessun voto contrario, mira a intervenire in modo strutturale su una condizione che riguarda già quasi 6 milioni di italiani e che, se non arginata, rischia di travolgere il Servizio Sanitario Nazionale con costi sociali, clinici ed economici insostenibili. Secondo i dati Istat, l’11,8% della popolazione adulta italiana è obesa, con percentuali allarmanti anche tra i bambini: il 9,8% dei minori tra gli 8 e i 9 anni ne è già affetto, mentre quasi uno su cinque è in sovrappeso.

La nuova legge si pone obiettivi chiari: prevenzione, diagnosi precoce, cure più omogenee sul territorio e lotta allo stigma sociale. Le risorse stanziate ammontano a 4,2 milioni di euro nel primo triennio, con un incremento progressivo da 1,2 milioni nel 2025 a 1,7 milioni dal 2027. Un investimento che vuole tradursi in politiche di intervento precoce, sensibilizzazione nelle scuole, campagne informative e un migliore accesso a cure multidisciplinari.

«Con questa legge – ha dichiarato Roberto Pella in Aula – rendiamo giustizia a milioni di persone che convivono con l’obesità e con le sue complicanze, troppo spesso ignorate o sottovalutate. Non si tratta di una debolezza personale, ma di una vera e propria malattia cronica, con ricadute che vanno dal diabete all’ictus, dai tumori alle malattie cardiovascolari». Il World Obesity Atlas stima che il costo globale dell’obesità raggiungerà entro il 2035 la cifra monstre di 4,32 trilioni di dollari annui, segno che il tempo delle sottovalutazioni è finito.

Importante anche il sostegno del mondo scientifico e industriale. Alfredo Galletti, General Manager di Novo Nordisk Italia, ha definito l’approvazione della legge «un passo fondamentale» che «pone l’Italia in prima linea nella lotta contro una delle più gravi sfide di salute pubblica contemporanea». Galletti sottolinea la necessità di un «approccio olistico e integrato» che affronti l’obesità non solo a livello clinico, ma anche istituzionale e sociale.

L’obesità, infatti, non solo espone a oltre 200 condizioni mediche, ma è spesso accompagnata da stigma, discriminazione e isolamento, generando un impatto psicologico devastante. Riconoscerla come malattia significa anche scardinare pregiudizi radicati, garantendo un accesso più equo alle cure e tutelando la dignità dei pazienti.

Ora il testo approda al Senato per la seconda lettura, ma l’impegno politico e istituzionale appare già ben definito. Questa legge, come sottolineato da Pella, «non è un punto di arrivo, ma di partenza». E apre la strada a un modello di salute pubblica più consapevole, inclusivo e, soprattutto, giusto..

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