Milano, 8 mag. (Adnkronos) – Khalid, detenuto nel carcere milanese di San Vittore con l’accusa di aver ucciso a coltellate la moglie sabato scorso nella loro abitazione di Settala, è intenzionato a scrivere alla figlia minore per chiederle scusa e si dice disposto a ‘risarcire’ i familiari della vittima. Lo rendono noto i suoi legali Giorgio Ballabio e Maria Cristina Delfino.
“L’uomo, oltre ad essere affranto per il grave fatto che ha portato al suo arresto, inizia a realizzare di aver privato della vita la madre di sua figlia minore e si è detto disponibile a porre in essere tutte le possibili iniziative per cercare di risarcire il danno, seppur parzialmente a fronte dell’incommensurabile nocumento provocato e per quanto nelle sue possibilità. Il pensiero e la preoccupazione sono costantemente rivolti alla figlia alla quale vorrebbe scrivere”. La difesa dell’uomo, insieme alla Procura, non escludono l’ipotesi di immediato, “per cercare di far subire il minor pregiudizio possibile alla minore, testimone chiave dell’intera vicenda”, la piccola era nell’altra stanza mentre la madre veniva accoltellata a morte.
Intanto, lunedì 12 maggio l’uomo comparirà davanti al Tribunale per i Minorenni – la difesa ha presentato una breve memoria – dove si terrà l’udienza anche per discutere dell’affidamento provvisorio della bambina e del contestuale ricorso per la decadenza o la limitazione della responsabilità genitoriale proposto dal pubblico ministero minorile.

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