La possibilità di fare domanda per la cittadinanza italiana dopo 5 anni di residenza (e non dopo 10 anni come e’ previsto attualmente) diminuisce i costi delle pratiche burocratiche per i permessi di soggiorno e soprattutto consente di utilizzare la meta’ del personale della Polizia di Stato che attualmente lavora negli Uffici Immigrazione delle Questure per funzioni più importanti: combattere la criminalità e tutelare l’ordine pubblico.
Al di là del referendum e nella prospettiva di un utilizzo più efficiente delle forze dell’ordine, sarebbe, per inciso, utile che le competenze amministrative in materia di permessi di soggiorno fossero trasferite dal Dipartimento di pubblica Sicurezza ad altre strutture del Ministero dell’Interno.
Portare da 10 a 5 anni il termine per la presentare la domanda di cittadinanza non presenta alcun rischio per la sicurezza, anzi il contrario. Pochi cittadini sono consapevoli che ottenere la cittadinanza italiana non è per niente una passeggiata. Nel caso di vittoria del SI e del raggiungimento del quorum tutte le altre regole resteranno, infatti, in vigore. Oltre ad avere, come é ovvio, la fedina penale pulita e non creare problemi per la sicurezza – chi fa domanda deve dimostrare di aver pagato regolarmente le tasse in Italia, di avere un lavoro e un reddito sufficiente per vivere, di parlare e scrivere bene la lingua italiana e di conoscere le regole fondamentali della Repubblica Italiana. Lo Stato continuerà, inoltre, a disporre di tutto il tempo necessario per esaminare con scrupolo e con massima attenzione le richieste di cittadinanza (24 mesi prorogabili per altri 36).
Ma a chi avesse dubbi se (e come) votare al referendum del 8 e 9 giugno ricordo un aspetto totalmente ignorato, ma ben conosciuto dalle forze dell’ordine, mi riferisco ad un dato di fatto incontestabile. Le comunità immigrate hanno offerto (basti ricordare le minacce dell’ISIS e dei foreign fighters) e offrono tuttora un contributo fondamentale ai reparti della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza impegnati nella prevenzione e nel contrasto al terrorismo. La riduzione dei tempi per le domande di cittadinanza (con le regole in vigore sarà comunque di media di 7/8 anni) e’ un segnale di fiducia verso gli immigrati regolari che hanno un buon rapporto con le istituzioni rendendo così più sicura la società italiana.
Antonio Tajani ha tutto il diritto di chiedere agli elettori di Forza Italia di restare a casa, ma è strano che in quanto titolare della Farnesina non tenga conto del ruolo da protagonista che l’Italia svolge contro il terrorismo e la sicurezza internazionale. Ma chi e’ in difficoltà è Matteo Salvini perché come ex Ministro dell’ Interno è a conoscenza dei dossier che provano il rilevante contributo delle comunità straniere nella prevenzione e nel contrasto al terrorismo. Si può votare a favore o contro la proposta referendaria sulla cittadinanza, ma in queste circostanze propagandare l’astensionismo è un gesto che mal si addice ad un leader politico che ha l’ambizione di tornare al più presto al Viminale.