Milano, 2 mag. (Adnkronos) – Se la piattaforma ideata dall’Ordine degli avvocati di Milano per raccogliere lamentele su magistrati e personale amministrativo degli uffici giudiziari “mira a creare un unico contenitore per le segnalazioni, aumentando di gran lunga il senso di responsabilità dell’avvocato segnalante (per scrivere deve essere identificato e quindi utilizzerà con adeguata cautela questo strumento)” non si può nascondere che “nasce in un clima estremamente delicato in cui spesso i singoli magistrati sono stati attaccati personalmente, anche da parte di esponenti politici di primissimo piano, per le decisioni di merito che hanno assunto”. Lo sostiene Sergio Rossetti, della giunta esecutiva centrale dell’Anm.
“Questo strumento, pertanto, allontanandosi dalle ragioni virtuose che hanno portato alla sua istituzione, potrebbe essere surrettiziamente utilizzato per screditare il lavoro di singoli magistrati o, comunque, per ingenerare forme di pressione anomala sull’ordinato svolgersi dell’attività giurisdizionale” aggiunge. “Spetterà quindi all’Ordine degli avvocati vagliare con estrema prudenza e accuratezza sulle segnalazioni che preverranno, cercando di mantenere questo strumento nell’alveo per cui era stato pensato”.
La piattaforma rappresenta più una novità tecnica visto che le rimostranze sono sempre state possibili. “Questo genere di segnalazioni non solo non devono spaventare, ma sono la quinta essenza in uno Stato democratico in cui le azioni dei pubblici poteri, a qualunque latitudine, sono rette dal principio di legalità e il servizio Giustizia offerto ai cittadini deve essere il più efficace per l’effettiva tutela dei diritti” conclude Rossetti.
