I dirigenti di questa città, politici e non, si sono espressi sulle “gallerie”. Cioè su quell’opera che dovrebbe collegare la zona alta della città (Mellusi università) e rione libertà.
Le opinioni sono state, quelle raccolte, tutte negative.
Le opinioni si sono mosse tra il chiudere le gallerie o il definanziamento.
Queste opinioni sono giuste? Sono state formulate nell’interesse della città?
Su questo tema una riflessione dell’Onorevole Giovanni Zarro e dell’Arch. Enzo Carbone
I cittadini italiani ed europei, almeno, da10 anni, sono stati coinvolti nella rivoluzione urbana. Grazie a Sindaci importanti. Alcune Sindache, Ada Colau, 2015 al 2022 o Anne Hidalgo, dal 2014, sono diventate il riferimento degli amministratori del Continente.
Le città, con la rivoluzione urbana, si sono organizzate in quartieri o ambiti. Promuovendo il rinnovamento urbano, hanno esaltato le “funzioni di prossimità”, lo spostamento del traffico esterno su specifiche direttrici, l’uso di mezzi alternativi all’auto. Tanto ben prima che la “rigenerazione urbana” guidasse i processi di rinnovamento delle città e prima che la “foresta urbana” diventasse l’icona del “climate change”.
Così intervengono l’On. Giovanni Zarro e l’Arch.Vincenzo Carbone.
La prospettiva dell’area metropolitana non risponde alla domanda del presente, vuole intercettare le domande future anticipandone i benefici. Lo stesso criterio, intercettare il futuro, guida la discussione sui diversi scenari della Città in prospettiva 2030-2050. Parimenti per la mobilità. Non è mai una storia del presente. Guarda il futuro.
Benevento e la sua urbanistica, da dieci anni, riflette su ruralità e urbanità, sulle saldature territoriali, sulla cinematica dentro e fuori la città, sulla lotta all’inquinamento, sull’area vasta. Riflette sulla “città pubblica”. I beneventani contrastano, spontaneamente, la “saldatura territoriale”, tra la città e i comuni vicini. Il tempo l’ha promossa e sta crescendo, Oggi, chiede che venga governata. Utilizzando le azioni e gli strumenti istituzionali a disposizione. Tra questi, quelli politici, l’alleanza tra Città e Comuni. L’area vasta di Benevento, nasce, anche, da questi processi oltre che dalle altre questioni territoriali. Il processo di “crescita metropolitana” della città di Diomede, diventa invasivo. Naturalmente! Difficile da governare. Reclama la realizzazione di spazi forestali, parchi periurbani, trame reticolari, che aiutano la feconda oscillazione dell’area vasta e le aree urbanizzate con la ruralità ed relativi siti. Antichi e nuovi.
In questo contesto di città e di area urbana va vista la questione delle “gallerie”. Le domande! Va interrotta la loro realizzazione? Vanno cancellati gli interventi fin qui prodotti?
Sin dal loro concepimento, le “gallerie”, vennero immaginate come mezzo per ammagliare la città; per rafforzare le connessioni urbane; per facilitare il traffico interno; per collegarlo a quello esterno. In particolare, per collegare rapidamente la parte alta della città, viale Mellusi-Università e Rione Libertà e viceversa. Saltando la cesura del fiume sabato.
Al tempo della previsione delle gallerie, la discussione sul piano regolatore della città, sulla forma della città, sui quartieri aiutava l’individuazione dei relativi collegamenti. Promuoveva, in particolare, il collegamento parte alta della città, Viale Mellusi-Università e Rione Libertà. Rimuovendo la cesura del fiume Sabato. Già, allora, la connessione dei quartieri esistenti era più che una visione, era una esigenza specifica.
Il tema delle gallerie è legato a questo contesto, ma anche alle priorità, di oggi. Alla sostenibilità urbanistica. Alla coerenza del progetto sia infrastrutturale che di rigenerazione. Questi basato sulla struttura fisica, insediativa, ecologica della città e sulla visione del suo futuro.
Benevento può rinunciare alle costruende del gallerie? Può rinunciare al ridisegno del perimetro dei quartieri? A liberare le aree per insediare esercizi di prossimità, delocalizzare quelli distonici. E rinnovare la città. La nostra risposta, è NO. Le gallerie vanno costruite!
Il loro completamento, può rappresentare la scintilla di un processo poderoso di rigenerazione urbana, un potente innesco del rinnovamento della parte alta, dell’Acropoli della Città e insieme di Rione Libertà. Capace di trascinare il rinnovamento dei restanti quartieri.
On. Giovanni ZARRO
Arch. Vincenzo CARBONE

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