Di Monika Anna Perka 

L’aumento dei flussi migratori dall’Africa verso l’Europa solleva interrogativi complessi sul rapporto tra sistemi di welfare, identità culturali e gestione istituzionale dei diritti sociali. Questo contributo analizza le profonde differenze tra i modelli africani ed europei di protezione sociale, soffermandosi sulle radici culturali, giuridiche e sociali dei sistemi esistenti. L’assenza di un welfare statale strutturato nei Paesi africani, unita alla mancanza di registrazione anagrafica sistematica e alla pressione demografica, rappresenta un fattore strutturale di spinta migratoria. Il confronto tra i due modelli consente di interrogarsi sulle sfide di integrazione e coesione sociale in Europa, alla luce di un multiculturalismo crescente e delle trasformazioni dello Stato sociale europeo.

La migrazione africana verso l’Europa rappresenta uno dei fenomeni epocali del XXI secolo, alimentato da disuguaglianze strutturali, instabilità politica, crisi ambientali e assenza di servizi sociali nei Paesi di origine. A fronte di ciò, l’Europa si presenta come un’area dotata di sistemi di welfare consolidati, sebbene oggi messi sotto pressione da crisi economiche, demografiche e politiche.

Il sistema di welfare africano: tra informalità e fragilità

Il continente africano non conosce, nella sua generalità, un sistema di welfare di tipo europeo. I modelli esistenti sono spesso frammentari, discontinui e riservati a categorie privilegiate. La maggior parte della popolazione è esclusa da meccanismi pubblici di protezione contro malattia, disoccupazione o vecchiaia. La protezione sociale è affidata principalmente a reti familiari, comunitarie, religiose e ONG internazionali.

L’aspetto culturale del welfare: Africa vs Europa

La protezione sociale è anche culturale. In Africa, l’assistenza sociale è percepita come responsabilità della famiglia e della comunità, mentre in Europa è considerata un diritto del cittadino. Il welfare europeo è espressione della cittadinanza democratica, mentre in Africa prevale una logica solidaristica e informale.

Le implicazioni per i flussi migratori

L’assenza di welfare strutturato nei Paesi africani rappresenta una delle cause profonde dei flussi migratori. I migranti cercano in Europa non solo lavoro, ma protezione e riconoscimento giuridico. Tuttavia, l’assenza di documentazione anagrafica rende complessa la gestione amministrativa dei migranti nei Paesi ospitanti.

Il welfare europeo sotto pressione: sfide giuridico-sociali

L’ingresso di migranti da contesti diversi pone l’Europa davanti a una sfida: garantire diritti fondamentali senza compromettere la coesione interna. È necessario ripensare le politiche sociali in chiave interculturale, inclusiva e sostenibile.

Prospettive e proposte

Servono politiche di cooperazione internazionale, educazione civica per i migranti, registrazione anagrafica sistematica e modelli di welfare interculturale. Solo così si può favorire una reale integrazione e coesione sociale a livello europeo.

Conclusioni

Il confronto tra welfare africano ed europeo mostra disuguaglianze materiali e culturali profonde. L’Europa deve trovare un equilibrio tra diritti, inclusione e sostenibilità, valorizzando l’approccio giuridico-sociale alla migrazione.

Riferimenti essenziali
– ILO (2022). World Social Protection Report 2020–22
– African Union (2008). Social Policy Framework for Africa
– UNICEF/World Bank (2020). Cash Transfers and Social Protection in Africa
– Esping-Andersen G. (1990). The Three Worlds of Welfare Capitalism
– Arendt H. (1951). The Origins of Totalitarianism

 

pH Pixabay senza royalty

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