Di Paola Francesca Moretti 

Nel cassetto di un vecchio mobilio di mia nonna ho trovato un quadretto con la scritta: “Se vuoi bene ai tuoi figli fai che soffrano un po’ di fame e un po’ di freddo”. Beh, noi occidentali non dovremmo poi tanto stupirci – o forse sì, vista la nostra indole – se i cinesi sono così avanti in tutto. Dov’è il collegamento con i sinici? Il proverbio citato sopra è proprio cinese. Qualcuno obietterà – e ha tutta la mia comprensione – che educare la propria prole non è compito semplice, specialmente in quest’epoca. Magari nell’era di mia nonna allevare ben dieci figli non risultava tanto arduo come allevarne uno oggi. I giovani di allora vivevano in un contesto famigliare dal profilo economico e sociale povero, fortemente autoritario e certo con poche prospettive di lavoro e realizzazione del proprio futuro. I tempi sono mutati, certamente. Peccato che non vi sia una via di mezzo, tra il niente o poco di un tempo, un poco guadagnato con sacrifici e sudore, e il tanto, subito e senza sforzo di adesso. Cos’è cambiato? Un’inversione di ruoli, ieri a comandare erano i genitori, ora i figli fanno i padroni.
Ritornando al proverbio cinese…
A mio parere non è un’esortazione verso il padre o la madre a essere disumani verso i propri figli, ma vuole dirci che nell’educazione dei pargoli occorre una certa dose di fermezza per allenarli alle inevitabili difficoltà che prima o poi busseranno alla loro porta. Voci di corridoio sussurrano che i genitori sono diventati troppo indulgenti, che certi atti di delinquenza adolescenziale sono da imputarsi a una cattiva educazione. Probabilmente a tali atti soggiacciono altre cause, ma qualcosa di vero nell’accusa alla sovrabbondante mollezza dell’educazione di oggi c’è. Si potrebbe dire che l’atteggiamento abbastanza indulgente dei genitori moderni nei riguardi delle proprie creature è una reazione alla troppa severità con cui essi sono stati educati? Ed è notorio, ormai, che gli eccessi sono sempre il male. Sta di fatto che concedere continuativamente tutto non vuol dire fare la completa felicità dei figli perché le letizie e le soddisfazioni migliori sono quelle conquistate.
Non sarà, per caso, che avere a disposizione tutto e subito rende i giovani di oggi annoiati, senza stimoli e privi di entusiasmo? Non sarebbe meglio se, come in passato, i giovani si rendano conto del valore del denaro, che comprendano quanta fatica si fa per guadagnarlo e che imparino, sin da piccoli, che non si può ottenere sempre tutto ciò che si vuole?
Agli occhi di chi legge potrebbero sembrare domande scontate, insomma, carne trita e ritrita, parole dette e ridette fino alla nausea. Eppure da mediatore minorile ho imparato a non dare nulla per scontato, essere quotidianamente a contatto con teppisti in erba e i propri genitori, mi porta ad affermare con assoluta certezza che nel sistema educativo, e a partire dalle principali figure di riferimento, c’è molto ancora da lavorare.
Concludo con una citazione tratta dalla Bibbia: “Chi si rifiuta di punire il figlio, non lo ama. Chi lo ama non esita a sgridarlo”. Proverbi 13,24

 

pH Pixabay senza royalty

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