di Carlo di Stanislao 

“La mente si arricchisce solo attraverso il dubbio e l’apertura alle possibilità, non dalla certezza rigida.”
— Hannah Arendt

La recente pubblicazione integrale della lunga conversazione tra Luisa Muraro e Clara Jourdan, risalente al 2003 e ora disponibile nei Quaderni di via Dogana con il titolo Esserci davvero (Libreria delle donne, Milano), rappresenta una preziosa occasione per approfondire la vita e il pensiero di una delle voci più autorevoli del femminismo italiano contemporaneo.

Chi è Luisa Muraro?
Filosofo e teorica femminista, Muraro è stata tra le fondatrici della Libreria delle donne di Milano, punto di riferimento per il pensiero e l’attivismo femminista in Italia. La sua riflessione ha avuto un forte impatto sulla filosofia della differenza e sull’elaborazione di un femminismo che valorizza la relazione e la cura. Con questo volume, veniamo a conoscere non solo l’autrice come pensatrice, ma soprattutto la persona che dietro al rigore intellettuale mostra un rapporto vivo e aperto con la propria esperienza e con il mondo.

Il contesto della conversazione
Nel 2003 il femminismo italiano stava vivendo una fase di transizione e confronto con le nuove sfide culturali e politiche. La conversazione con Jourdan non si limita a un bilancio, ma diventa un dialogo aperto, sincero e in continua ricerca. La pubblicazione integrale oggi permette di leggere con attenzione le sfumature e le incertezze di Muraro, spesso assenti nella sua immagine pubblica più istituzionalizzata.

Un itinerario intellettuale non pianificato.

Muraro racconta un percorso segnato non da un progetto rigido, ma dalla capacità di lasciarsi attraversare dalle occasioni. Questo “affidarsi all’imprevisto” è forse il tratto più sorprendente: in un mondo che premia la pianificazione e il controllo, Muraro ci ricorda che la vita intellettuale e politica è anche – e soprattutto – un cammino fatto di incontri, dialoghi, scoperte inattese. Non si tratta di un approccio passivo, ma di una scelta attiva e consapevole di fiducia nella possibilità del nuovo.

La fiducia negli incontri
Per Muraro, gli incontri con altre persone e con le idee sono la linfa vitale del pensiero. È attraverso la relazione che si costruisce conoscenza e identità. Questa prospettiva mette al centro la dimensione dialogica e relazionale del femminismo, che si nutre della differenza e si rinnova nell’ascolto e nel confronto continuo.

Il ruolo del dubbio
Contrariamente a una visione del sapere come accumulo di certezze, Muraro rivendica il valore del dubbio come motore del pensiero e della crescita. Il dubbio non è debolezza, ma forza che tiene aperte le porte alla riflessione e alla trasformazione. In questo senso, il dubbio diventa una risorsa preziosa per una filosofia e un femminismo vivi, in grado di adattarsi e rinnovarsi.

La leadership femminista come presenza.
Un altro punto centrale emerso nel dialogo è la nozione di “leadership” intesa non come comando o controllo, ma come presenza autentica. “Esserci davvero” significa partecipare al mondo e alle lotte femministe con tutto il proprio essere, senza la pretesa di possedere risposte definitive, ma con la disponibilità a mettersi in gioco, a imparare e a trasformarsi.

Implicazioni filosofiche e pratiche.
Questa apertura al caso e alla complessità si contrappone alla cultura dominante dell’efficienza e del progetto chiuso. Affidarsi all’imprevisto non è fuga dal rigore, ma una forma più profonda di rigore, fondato sull’ascolto e sulla responsabilità di non precludere le possibilità. Muraro ci insegna che vivere e agire con consapevolezza significa anche saper accogliere ciò che non si può prevedere.

Connessioni con il femminismo contemporaneo.
Le riflessioni di Muraro anticipano molti dei temi oggi centrali nel dibattito femminista: la fluidità delle identità, la centralità della relazione, l’importanza di una pratica non dogmatica e intersezionale. Il suo femminismo è un femminismo aperto, capace di accogliere le differenze e di sostenere un’etica della cura e della responsabilità condivisa.

Riflessioni finali
Il messaggio più forte di Esserci davvero è forse un invito: a non cercare solo certezze o risultati immediati, ma a vivere le nostre vite – personali e collettive – con la presenza piena, con la capacità di stupirci, di dubitare, di incontrare l’altro senza pregiudizi. Solo così possiamo davvero “esserci” in modo autentico e generativo.

In un mondo che corre verso risposte rapide e soluzioni definitive, Luisa Muraro ci ricorda che la profondità si costruisce nella lentezza del dubbio e nella pazienza dell’ascolto. Questa è una lezione preziosa non solo per il femminismo, ma per chiunque voglia vivere con responsabilità e autenticità.

 

pH Wikipedia

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