Di Antonio Corvino

Come interpretare la foto di gruppo dei cosiddetti potenti d’Occidente che fan corona sorridenti e melliflui all’aspirante re delle Americhe e di ciò che resterà dell’Europa?
In un mondo, quello del Magnate Trump, in cui esiste solo un protagonista, si può scambiare il despota (o aspirante tale) per colui che con la sua narrazione distorta reinventa la realtà dopo averla massacrata conferendole nuova linfa drammatica e addirittura, come sostiene qualcuno esperto di cose divine, nuova essenza poetica? É l’effetto ammaliante del potere che riesce a far intravedere, come fata morgana nel deserto, una vena di sapore mistico dentro ad un mondo privo di sensibilità e sentimenti ed oltretutto arroccato su un lessico primitivo e privo di sfumature? Forse ci vorrebbe il genio maledetto di un Celine per una risposta e, forse, lo stesso Celine finirebbe per irridere il funambolo e smascherare i suoi adulatori.
In un mondo che ha cancellato la compassione come inutile ed inopportuno retaggio di un passato ormai divelto siamo alle celebrazioni delle espressioni facciali del tiranno…
C’è solo la silhouette dello spagnolo Sanchez, ancora, sempre e soltanto lui, che, disgustato, se ne distacca.

L’Umanità è ormai divelta. Come una grande foresta sradicata lasciata a seccare al sole.
Il genocidio è la soluzione finale e la guerra una tragica parodia teatrale per impressionare il mondo che guarda attonito o sorpreso, curioso o smanioso come sugli spalti di un campo di calcio o di baseball.
Siamo alle prove generali.
Chi non si sottomette ha davanti agli occhi il suo destino o la sua punizione. Triste destino perché non stabilito dal fato.
Adesso il destino è nelle mani dei potenti e coincide con la punizione comminata da essi a chi non ci sta.
La sorte di Gaza, incombe su tutta intera quell’umanità che osasse disobbedire, ribellarsi, cercare la pace in casa propria ed il rispetto là fuori.
E la sorte dell’Ucraina, invasa e rivendicata come proprio possedimento dalla testa russa del cerbero, é un segnale per quanti dovessero recalcitrare, sottrarsi o semplicemente resistere alle pretese imperiali delle altre due teste del Cerbero.
Canada e Groenlandia, Panama ed Europa, si anche l’Europa e non sembri una bestemmia, sono avvertite. Ed anche Taiwan ed i Paesi che affacciano sul Mar Cinese Meridionale. Non si può Resistere alla morsa del Cerbero.
In Africa le devastazioni si susseguono alle devastazioni.
Eserciti mercenari o governi fantocci segnano ampi spicchi di orizzonte.
Il Mediterraneo è terra di conquista lasciata nella disponibilità del Cerbero che la domina in condominio. Ciascuna delle tre teste opera per il tramite dei suoi accoliti che partecipano alla spartizione del bottino del mondo. Pro quota, irrilevante ovviamente in termini assoluti per i valvassori e valvassini, ma comunque sufficiente a soddisfare l’avidità di chi monta la guardia.
L’Europa è del tutto assente. Nell’Oceano Atlantico ed in quello Pacifico. Addirittura del tutto estranea al Mediterraneo, il suo mare dai tempi dei Fenici e dei Cretesi, dei Greci, dei Cartaginesi e dei Romani, di Federico e delle rivoluzioni indipendentiste dei popoli africani e mediorientali. Ridotta a merce di scambio nelle contese tra le teste del Cerbero pronte ad azzannarla a pezzi in vista della resa finale dei conti.
Resa finale si badi bene che nulla ha a che fare con la supremazia geopolitica od economica di questo o quel Paese, di questo o quel Continente.
Sembrano passati secoli dalla dialettica che imperversava nel mondo solo qualche decennio addietro su chi sarebbe stato il dominatore del XXI secolo.
Dopo il dominio incontrastato degli USA nel XX secolo, analisti economici e studiosi di geopolitica disquisivano su chi fosse il predestinato a dominare il secolo a venire. I pronostici erano tutti per la Cina che intelligentemente o furbescamente ed al riparo da ogni esibizione di forza muscolare si proponeva come fabbrica del mondo, risolvendo infiniti problemi di costi agli occidentali ed all’Europa nello specifico in cambio delle tecnologie di cui presto si sarebbe impossessata sopravanzando i suoi fornitori/clienti/danti causa.
La Russia, tramontato il regime sovietico, era fuori gioco quanto a influenza economica e rimediava offrendo, sorridente e di buon grado, l’unica merce a sua disposizione: petrolio e risorse naturali ed intanto covava il sogno imperiale centrato sul ricatto militare e sul possibile uso dell’arsenale atomico per nascondere la sua irrilevante dimensione sul piano economico…
Gli USA dal canto loro rastrellavano quanto seminato in mezzo secolo di strapotere in ogni parte del pianeta. Avevano delocalizzato la produzione avendo ridotto il mondo ad un villaggio globale ed avevano affidato al dollaro ed alla finanza la loro egemonia avendo monopolizzato i settori high tech ed imposto la loro supremazia oltre la frontiera della digitalizzazione.
La triade finanziaria-economico-militare USA-CINA-RUSSIA si andava strutturando in un nuovo equilibrio e, smentendo analisti economici e studiosi di geopolitica, prometteva di dominare lo scenario del XXI secolo. A modo suo ovviamente ed al di fuori dei canoni sin lì noti e da tutti riconosciuti pur tra contraddizioni e forzature.
La novità consisteva nei protagonisti del nuovo gioco. Non più Governi e Stati, popoli e società ma oligarchi, magnati e capitalisti di stato che nel frattempo avevano vinto la loro guerra privata impoverendo il mondo e riducendolo in proprio potere soggiogando quanti da essi erano stati spinti ai margini della società dopo averli impoveriti economicamente, immiseriti culturalmente e spaventati con un futuro niente affatto rassicurante in cui la scelta era tra odio e sopravvivenza da una parte ed emarginazione dall’altra.
Rientra in questa prospettiva la crociata americana per costringere i paesi europei, sbigottiti e frastornati davanti al ringhio del cerbero a teste unificate, di elevare al 5% del PIL ( la ricchezza prodotta in ogni Stato) le spese destinate al riarmo. Un riarmo, si badi bene richiesto non all’Europa in quanto Unione di Stati ma a ciascun paese di essa.
Quel livello di spesa altro non è, in realtà, che il prezzo da pagare all’industria bellica americana onde disinnescare la incombente minaccia di una tempesta daziaria senza pari in caso di rifiuto.
Quella percentuale non si giustifica con nessun calcolo.
Né relativamente agli armamenti dei singoli Paesi che comunque resterebbero alla mercé della potenza tradizionale e nucleare del Cerbero né relativamente agli armamenti europei intesi nel loro complesso vanificati dall’assenza di ogni programma e visione continentale. Non si giustifica nemmeno in relazione agli armamenti delle tre teste del cerbero che paradossalmente spendono assai di meno rispetto alla galassia europea affetta da evidente entropia. Un’entropia che USa, Russia e Cina, le tre teste del cerbero, hanno un maledetto interesse ad alimentare in vista della definitiva dissoluzione dell’Europa.
Dunque quel 5% del PIL da destinare alla cosiddetta sicurezza degli Stati Europei, altro non è che il prezzo da pagare per tener buono il cerbero americano. Un pò come Atene costretta a mandare in sacrificio al Minotauro le sue vergini ogni anno per evitare la distruzione… ad Atene però arrivò Teseo che finalmente la liberò da quel tributo. E l’Europa? Quando finalmente deciderà di liberarsi del suo cerbero?
Al momento essa marcia in ordine sparso in cerca delle grazie americane, magari strizzando in ordine sparso l’occhiolino a russi e cinesi.
L’unica reazione è giunta dalla Spagna, dal primo ministro spagnolo che ha negato la bontà di quel riarmo e l’assurdità di quel 5% costringendo il presidente pro tempore americano a rivelare il suo gioco. Infatti non si è fatta attendere la minaccia dell’aspirante re dell’Occidente di scatenare sulla Spagna la sua tempesta daziaria …
Ovvio che l’aumento abnorme dell’opzione militare sarà pagato sottraendo risorse alla scuola, alla sanità, alla sicurezza sociale. Ma nessuno si strapperà le vesti né i capelli. Il modello di società di The King come quello del cerbero nel suo insieme non prevede la cultura come leva della Società, né la salvaguardia della salute e tanto meno la sicurezza sociale. Il modello proposto è quello di una presenza pubblica ridotta al nulla, gendarme degli interessi di Tycoon/oligarchi/capitalisti di stato. In cambio? Ignoranza, panem et circenses di tanto in tanto e la certezza di avere sempre un nemico da odiare in chi sta peggio.
Il primo ministro spagnolo ha avuto il merito di aver scoperto il gioco e aver mostrato le nudità dell’aspirante re o dittatore che dir si voglia.
Ma ahimè di Sanchez ve ne è solo uno in Europa… la corsa all’equilibrio sovranista nel vecchio continente, a simiglianza di quanto avviene negli USA, in Russia ed in Cina, invece è in pieno svolgimento e le minacce di dazi e di guerre in uno con i genocidi gratuiti e le invasioni ovunque praticate contro i dissidenti e i non allineati sono gli strumenti del potere sovrano che si esprimerà nelle democrature/dittature esistenti ed in quelle prossime venture.
É ormai definitivamente tramontato il tempo dell’impegno individuale e collettivo per il proprio Paese ed è in corso l’accaparramento delle risorse pubbliche ciascuno secondo le proprie possibilità e la propria posizione.
Ai magnati/oligarchi/capitalisti di stato spetta la gran parte della ricchezza pubblica. Agli altri le briciole sotto forma di assistenza, bonus ed elemosine. É scomparsa la classe mediana, quella che un tempo aveva costituito l’ossatura dei moderni stati democratici e la coscienza critica delle dittature sovietiche o comuniste.
La novità nella nuova piramide economica-sociale-istituzionale terribilmente appiattita è costituita dalla alleanza tra primi ed ultimi e dall’irrilevanza di quanti sono in mezzo, intellettuali, professionisti, impiegati e lavoratori un tempo protagonisti del progresso individuale e collettivo del mondo nelle sue molteplici sfaccettature.
Conta il potere e l’arricchimento di chi il potere si accaparra, fraudolentemente, blandendo l’ignoranza di popoli ed individui tutti in cerca di catene in cambio di surrogati che riflettono, come in uno specchio deformante, la ricchezza ed il potere altrui illudendo chi guarda di esserne parte…assurdamente, essendone in realtà vittima.
L’umanità alla fine del mondo è ormai precipitata nell’Universo distopico… quello dei ricchi applauditi, vezzeggiati, arricchiti ancor più dai poveri, quello dei padroni che dispongono delle città ridotte a palcoscenici del loro ego distorto quanto smisurato, quello dell’umanità trasformata in una moltitudine di comparse, quello dei viaggi interplanetari per disseminare ceneri galattiche, quello delle bolle planetarie, della procreazione affidata agli androidi, della fuga dei gerarchi/satrapi/oligarchi programmata su Io ed Europa o su qualcuno degli esopianeti…
Ma… vi sono delle isole di umanità mediterranea a Sud, come diceva Camus, che resisteranno e manderanno in frantumi i piani distopici con la benedizione di San Gennaro e dei 50 copatroni napoletani e di quanti proteggono l’umanità residua nei borghi dispersi e dimenticati ovunque nelle terre di mezzo…
Allora si sentirà la risata di Dio o l’urlo dell’Universo che poi sono esattamente il riflesso l’una dell’altro …
Allora arriveranno le guerre delle donne contro i loro signori e degli uomini contro le loro signore e ci saranno le rivoluzioni dei poveri rimasti senza specchi deformanti ad illuderli e degli androidi che smetteranno di sognare pecore elettriche e paradossalmente spingeranno gli uomini a riappropriarsi dei loro destini e piogge di pece incandescenti scenderanno sugli spazio-porti e il mondo distopico vomiterà i suoi stessi distopici despoti mentre attori ed attrici metteranno in scena i loro comici drammi ridicoli e musicisti intoneranno musiche antiche e ballerini e ballerine porteranno sulle piazze le parodie delle loro nefandezze, gli artisti mostreranno la rivolta delle anime prima che degli uomini e letterati e poeti leveranno finalmente il velo che aveva nascosto a popoli ed individui le brutture dei padroni del mondo e gli eredi dei disperati sacrificati nei genocidi inseguiranno nell’inferno i corpi dei vecchi padroni con consorti e corti al seguito con spiedi roventi e finalmente l’umanità sarà libera e tornerà a inventarsi una nuova vita, una nuova arte, una nuova idea di bellezza, una nuova idea di conoscenza…una nuova idea di ricchezza …

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.