Di Monika Anna Perka 

Negli ultimi decenni, il mondo ha vissuto una trasformazione profonda sul piano sociale, giuridico e culturale, dovuta a fenomeni come le migrazioni globali, la digitalizzazione, il pluralismo religioso e l’interconnessione economica. Le società contemporanee non sono più omogenee, ma profondamente interculturali, segnate da una molteplicità di codici simbolici, religiosi, giuridici e linguistici.

In questo contesto, il diritto è chiamato a ripensare se stesso: non solo come insieme di norme astratte, ma come spazio dinamico di mediazione tra culture, come propone Mario Ricca, giurista e teorico del diritto interculturale.

Diritto e intercultura: il paradigma classico in crisi

Tradizionalmente, il diritto degli Stati nazionali si è fondato su principi di unità, sovranità e omogeneità culturale. Le norme giuridiche venivano concepite come strumenti neutri e universali. Tuttavia, con l’emergere di società culturalmente plurali, questo modello si è mostrato inadeguato.

Le migrazioni internazionali hanno posto nuovi interrogativi: come riconoscere diritti a chi porta con sé norme, valori e pratiche differenti? Come garantire l’uguaglianza senza imporre assimilazione? Come mediare tra valori occidentali (laicità, libertà individuale) e visioni comunitarie o religiose fortemente identitarie?

Mario Ricca e il diritto interculturale

Il giurista Mario Ricca propone di superare il diritto monoculturale attraverso un nuovo paradigma: il diritto interculturale. Esso non si limita a “tollerare” le differenze, ma si costruisce come spazio dialogico, capace di “tradurre” le istanze culturali nei linguaggi del diritto.

I concetti chiave di Ricca:

lo studio degli “spazi di contatto” tra culture nel diritto, dove le norme si ibridano e si trasformano.

Traduzione culturale: ogni categoria giuridica deve essere interpretata tenendo conto del contesto culturale di chi la vive o la applica.

Laicità interculturale: una laicità che non esclude le religioni, ma le riconosce come interlocutori nel dibattito pubblico, nella misura in cui rispettano i diritti fondamentali.

In opere come “Oltre Babele” (2008) e “Uso interculturale dei diritti umani” (2014), Ricca analizza come i diritti umani possano essere interfacce tra culture, più che dogmi astratti.

Cambiamento interculturale e diritti umani oggi

Nella contemporaneità, i diritti umani restano fondamentali, ma devono essere contestualizzati. Ad esempio:

Il diritto alla libertà religiosa si intreccia con i simboli pubblici (es. uso del velo o del turbante).

Il diritto all’uguaglianza si confronta con norme culturali patriarcali o comunitariste.

I diritti del minore si complicano nei casi di minori stranieri non accompagnati o di famiglie con usi tradizionali differenti.

La sfida è duplice: non relativizzare i diritti, ma neanche imporre un modello unico. Serve un diritto capace di dialogare, di negoziare soluzioni, di ascoltare senza rinunciare ai propri fondamenti.

Esperienze e strumenti per un diritto interculturale

Negli ultimi anni si sono sviluppate buone pratiche:

Mediazione culturale e giuridica: figure professionali che facilitano l’accesso ai servizi pubblici e la comprensione reciproca.

Formazione degli operatori del diritto (giudici, avvocati, notai) alla competenza interculturale.

Progetti educativi che insegnano il diritto come linguaggio universale, ma interpretabile.

Giurisprudenza creativa: decisioni giudiziarie che tengono conto del contesto culturale dei soggetti coinvolti.

Conclusioni: verso una democrazia interculturale

Il cambiamento interculturale dei nostri tempi richiede una trasformazione profonda non solo del diritto, ma anche della coscienza collettiva. La democrazia del XXI secolo non può più essere intesa come uniformità di valori, ma come costruzione continua di ponti, come ascolto delle differenze senza rinunciare alla giustizia.

Il diritto interculturale – come teorizzato da Ricca – rappresenta un passo decisivo verso una società capace di accogliere l’altro senza perdere se stessa, ma anche senza pretendere che l’altro perda la propria identità.

Bibliografia essenziale

Ricca M., Oltre Babele. Codici per una democrazia interculturale, Dedalo, 2008.

Ricca M., Uso interculturale dei diritti umani e corologia giuridica, in Diritti umani e diritto interculturale, 2014.

Ricca M., Laicità interculturale. Cos’è?, in Scienza e Pace, 2012.

Sacco R., Antropologia giuridica, Il Mulino, 2007.

Arendt H., La condizione umana, Bompiani.

 

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