Di Paola Francesca Moretti 

Quale adolescente innamorata non ha almeno una volta provato a raccogliere una margherita e strapparne i petali per far stabilire alla sorte floreale il suo m’ama o non m’ama? A me sembra che anche il futuro degli italiani sia stato deciso sulla base di un gioco simile ma con richiesta differente: “M’armi o non m’armi?” E, voilà, la sorte ha voluto che l’ultimo petalo del fiore – belligero- sia m’armi. Poiché t’amo – pensa il nostro Premier – mio Bel Paese decido di salassarti con il 5% del Pil per acquistare armi e tagliare fondi al sistema assistenziale per i prossimi dieci anni.
Strano, io pensavo che le casse dello Stato fossero al verde, che le risorse finanziarie fossero giunte al limite, giacché, diversi settori attendono ancora fondi statali. Siccome è pensare comune che la curiosità sia donna, vorrei sapere da dove gli esponenti del governo attingeranno per far fronte a circa 400 miliardi – seppur rateizzati – e, poi, mettere d’accordo le decine di teste che popolano le Camere e portare a casa il voto dell’Ok. Mah!
Armarsi per difendersi, davvero? Siamo arrivati fino a questo punto? Da più fronti si sostiene che sarebbe meglio investire quei soldi per evitare la chiusura di altri ospedali, di ristrutturare gli edifici scolastici, di aiuti più concreti per le famiglie con difficoltà… e la lista dei disagi italiani è così lunga che non basterebbe un libro, non una pagina.
Chissà se dopo l’infelice uscita meloniana: “Lo dicevano i romani – si vis pacem, para bellum” – di creazione greca, correggo io -, il nostro Premier ricorrerà ancora a reminiscenze latino- greche di natura liceale per dire agli italiani come sta storia andrà a finire?
Penso sarebbe meglio se coloro che guidano le sorti della nostra Italia rispolverino i consigli del Presidente Sandro Pertini, un mezzo lavoro l’ho già fatto io proponendo questo: “Si svuotino gli arsenali, si colmino i granai”.

 

pH Pixabay senza royalty

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