“Il sesso è l’energia della vita. Dove non scorre, qualcosa si spegne.” — Wilhelm Reich
Introduzione Nel panorama relazionale contemporaneo, un doppio fenomeno – solo apparentemente contraddittorio – cattura l’attenzione di psicologi, sessuologi e sociologi: da un lato, l’ascesa vertiginosa delle piattaforme online dedicate a incontri sessuali extraconiugali o occasionali; dall’altro, un incremento silenzioso ma allarmante di coppie, anche giovani, che smettono di fare sesso.
La prima tendenza è visibile, chiassosa, esibita attraverso il marketing aggressivo di siti come Amicodiletto, Gleeden, Victoria Milan, frequentati da milioni di utenti, la maggioranza dei quali sposati o conviventi. La seconda, invece, è più discreta, sommersa sotto le apparenze della “normalità” coniugale: riguarda coppie che si vogliono bene, che convivono pacificamente… ma hanno perso ogni contatto erotico.
Come si spiegano due movimenti così divergenti? Che cosa rivela questa frattura tra corpo e legame, tra desiderio e sicurezza? Le risposte sono complesse, ma affondano tutte le radici in una stessa matrice: la trasformazione radicale delle dinamiche relazionali ed emotive nella modernità avanzata.
Il boom degli incontri extraconiugali online Negli ultimi anni, i siti dedicati al sesso senza vincoli sono cresciuti esponenzialmente. Le piattaforme italiane ed europee si presentano come “spazi sicuri” per chi cerca eros, libertà e anonimato. La cosa più sorprendente? La maggior parte degli iscritti è già in coppia.
Willy Pasini, psichiatra e sessuologo, spiega così il fenomeno: “Oggi molte persone cercano nel sesso esterno non tanto una trasgressione, ma una forma di autoriconoscimento. In una relazione dove si è diventati genitori, coinquilini, manager domestici, si perde il ruolo di amanti. Il sesso fuori dalla coppia diventa un modo per tornare a essere desiderati e desideranti.”
Secondo i report dell’AIED e le analisi di portali come Gleeden, gli utenti riferiscono motivazioni ricorrenti:
- Sentirsi invisibili nel proprio rapporto.
- Mancanza di desiderio, non di affetto.
- Curiosità verso nuove esperienze.
- Necessità di compensare un vuoto.
Il “sesso che manca”: la crisi erotica delle coppie stabili In parallelo, le ricerche confermano che un numero crescente di coppie vive una relazione stabile ma priva di sessualità. Secondo dati diffusi dal CENSIS, fino al 30% delle coppie italiane ha rapporti sessuali rari o assenti. Il fenomeno è trasversale: riguarda sia giovani che adulti, sia coppie recenti che ventennali.
La psicoterapeuta Maria Rita Parsi lo dice con chiarezza: “Il sesso scompare quando smette di essere nutrito da emozioni autentiche. La routine, lo stress, il sovraccarico mentale, la genitorialità vissuta in chiave sacrificante, sono tutte cause evidenti. Ma c’è anche un motivo più profondo: la perdita del gioco, della leggerezza, della fantasia.”
Questa “morte lenta del desiderio” non nasce da un calo biologico, ma da un impoverimento simbolico: il partner diventa figura funzionale, prevedibile, familiare. E il desiderio, come insegna Esther Perel, non sopravvive alla prevedibilità: “Il desiderio ha bisogno di distanza, mistero, rischio. La sicurezza e la routine uccidono l’eros, anche se nutrono l’amore.”
Perché il sesso si spegne nelle relazioni? Le motivazioni psicologiche del calo di desiderio possono essere così sintetizzate:
- La fine della novità: il sesso prevedibile perde la sua carica dopaminica.
- Il carico mentale e l’erosione dell’intimità: il partner diventa collaboratore, non più amante.
- La pornografia e il sesso performativo: altera le aspettative, svuota l’esperienza reale.
- Assenza di dialogo erotico: il silenzio mina il desiderio.
- La paura del rifiuto: la frustrazione repressa spegne l’iniziativa.
Una società che erotizza tutto e vive poco Viviamo in una cultura ossessionata dal sesso rappresentato, ma incapace di viverlo nella sua autenticità. Come osserva la sessuologa Valeria Randone: “Vediamo ovunque il sesso ma non riusciamo più a viverlo con pienezza. L’intimità vera si è fatta fragile. Il corpo reale, con i suoi difetti, fa paura.”
L’infedeltà come anestesia, non come colpa Molti che cercano sesso fuori dalla coppia non lo fanno per mancanza d’amore, ma per solitudine. Come nota Chiara Simonelli: “La società non dà strumenti per affrontare l’assenza di sesso nella coppia. Tradire, per molti, è più semplice che aprirsi emotivamente al partner.”
Poliamore: nuove forme di legame nell’era post-monogamica Accanto a relazioni chiuse o “flessibilmente fedeli”, sta emergendo una terza via: il poliamore. Non si tratta semplicemente di avere più partner sessuali, ma di intrattenere più relazioni amorose sincere e consensuali, basate su comunicazione trasparente, responsabilità affettiva, libertà e rispetto.
Nel poliamore, la fedeltà non coincide con l’esclusività, ma con l’onestà relazionale. Si ridefiniscono le coordinate del legame: si può amare più persone, in modi diversi, senza che ciò implichi superficialità o instabilità. Il punto non è “quanti”, ma come si ama.
Gelosia nel poliamore: nemica o maestra? La gelosia non scompare nel poliamore: cambia forma. Non è più un tabù da negare, ma un’emozione da esplorare. Chi pratica relazioni etiche non monogame spesso la interpreta come occasione di crescita personale, per interrogarsi su insicurezze e bisogni.
Il concetto chiave diventa compersione: la gioia nel vedere l’altro vivere un momento felice con qualcun altro. Non è innaturale, ma richiede lavoro emotivo, comunicazione profonda, consenso.
Il poliamore nella cultura contemporanea Serie come You Me Her, Wanderlust, o film come Professor Marston and the Wonder Women, raccontano storie di amori multipli non come deviazioni ma come esperimenti relazionali complessi e reali. In Italia, realtà come Poliamore Italia o Reti di Amore Consapevole offrono spazi di confronto su questi temi, dimostrando che anche il legame non esclusivo può essere profondo, stabile e autentico.
Relazione aperta e poliamore: due strade diverse Spesso si confondono, ma non sono la stessa cosa. La relazione aperta nasce da una coppia che permette esperienze sessuali esterne, pur mantenendo un centro affettivo esclusivo. Il poliamore, invece, riconosce la possibilità di avere più amori contemporaneamente, superando la gerarchia tradizionale e fondandosi su trasparenza, consenso e reciprocità.
Giovani e nuovo lessico dell’amore Le nuove generazioni stanno cambiando anche il linguaggio affettivo. Parole come situationship, anarchia relazionale, fluid bond, metamour, compersione rivelano la volontà di liberarsi da etichette rigide e immaginare nuovi modi di amare. Meno possesso, più sincerità. Meno binarismo, più complessità emotiva.
Conclusione: desiderio, sicurezza e la coppia del futuro Il vero dramma non è che le persone tradiscano. È che molte coppie smettano di toccarsi, di parlarsi, di desiderarsi. In un tempo dove tutto è connesso, il corpo dell’altro è spesso il grande escluso.
Per invertire la rotta, serve più coraggio:
- Parlare di desiderio senza vergogna.
- Accettare i cambiamenti fisici ed emotivi come parte dell’intimità.
- Riscoprire il corpo, non come macchina da prestazione, ma come spazio di gioco, ascolto e presenza.
Come scriveva Donatella Marazziti, psichiatra: “Il desiderio non muore per vecchiaia, ma per trascuratezza. Se lo si ignora, se lo si rimanda, se lo si giudica… alla fine si spegne.”
Ripartire dal corpo, dal contatto, dalla parola erotica. Non è semplice, ma è forse l’unica strada per evitare che i letti si svuotino, mentre le chat si riempiono.
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