Si è appena concluso il campetto scout di specialità a Benevento con grande successo. I campetti di specialità, regionali o interregionali e guidati da capi adulti esperti, sono esperienze formative di 2-3 giorni rivolte agli esploratori e alle guide, ragazzi dagli 11 ai 16 anni, che desiderano approfondire una competenza specifica. Non sono semplici attività, ma veri e propri percorsi personali, che iniziano con un progetto, continuano con il campetto e si concludono con l’applicazione concreta delle competenze apprese. Tornare da un campetto significa non solo aver imparato qualcosa di nuovo, ma anche essere cresciuti in responsabilità, spirito di servizio e passione.
E proprio sulla scia di questi sentimenti, Riccardo Vetrone, capo campo del campetto di specialità che ha preso il via ai giardini Merici di Benevento durante il ponte del 2 giugno, aveva infatti dichiarato: «Sono orgoglioso dell’incarico che mi è stato affidato, ma allo stesso tempo sento tutto il peso delle responsabilità. Nonostante ciò, sono fiducioso: sono certo che sarà un bellissimo campetto di specialità».
Il campetto è stato organizzato attorno a due specialità fondamentali per la vita scout: artigiano e maestro dei nodi. «Abbiamo deciso di unire le forze in un’unica impresa – ha spiegato il capo – in cui i ragazzi possano mettere in gioco entrambe le competenze. Lavoreranno con il legno, apprenderanno tecniche di progettazione manuale e impareranno a utilizzare strumenti come trapani, seghetti e pirografi».
In merito al partecipare a un’esperienza del genere, Riccardo ha aggiunto: «Credo sia fondamentale uscire dalla propria zona di comfort. Alcuni ragazzi del mio reparto avevano bisogno di allargare i propri orizzonti, conoscere nuovi coetanei e fare esperienze fuori dal loro contesto abituale. Il campetto è un’opportunità unica per crescere sia a livello personale che come scout».
Durante il campo i ragazzi partecipanti hanno confermato con entusiasmo il valore di questa esperienza. Uno di loro ha raccontato: «Sto imparando a lavorare in squadra, ad essere più altruista e, allo stesso tempo, a migliorare le mie abilità manuali. Ho imparato a usare strumenti come il trapano e il pirografo, cose che non avevo mai fatto prima». Alla domanda se si stia divertendo, la risposta è stata positiva, chiara e spontanea.
Nel corso del campetto i ragazzi hanno realizzato dei go-kart, sfruttando le competenze acquisite come artigiani e maestri dei nodi. «Abbiamo usato materiali economici e di recupero – hanno riferito – ed è stato bellissimo vedere il progetto prendere forma con il nostro lavoro di squadra».
Infine, quando è stato chiesto se consiglierebbero l’esperienza e l’opinione è stata unanime: «Assolutamente sì! È un’occasione per imparare cose nuove, ma soprattutto per creare nuovi legami e amicizie».
Un campo, insomma, che lascia il segno: non solo corde e legno, ma anche sorrisi e condivisione.