Di Daniela Piesco Direttore Responsabile 

Se le scuole di ballo sono enti che introitano ingenti guadagni dalle lezioni e dagli eventi, la domanda che sorge è se sia giusto che queste strutture, che generano profitto, abbiano accesso alle palestre comunali, che sono beni pubblici finanziati con le tasse dei cittadini. In particolare, il problema è che, sebbene tali scuole possano avere una finalità culturale o sportiva, esse sono pur sempre attività a scopo di lucro, e non è chiaro se l’affitto di spazi pubblici debba essere libero o se debbano esserci criteri specifici per garantire che i fondi pubblici non vengano sperperati per fini privati.

Se l’amministrazione ha affidato le palestre a queste scuole senza una valutazione adeguata dell’equità e senza considerare le finalità sociali e non lucrative che dovrebbero guidare l’uso delle strutture pubbliche, potrebbe esserci una discrepanza tra le politiche pubbliche e le pratiche amministrative. Il fatto che la questione non venga affrontata con la serietà e la trasparenza necessarie potrebbe indicare una gestione poco attenta delle risorse pubbliche.

La Responsabilità dell’Amministrazione Comunale: Monitoraggio e Controllo

L’amministrazione comunale ha il dovere di monitorare e regolare l’uso delle palestre comunali. Anche se la Guardia di Finanza ha il compito di intervenire in caso di frode fiscale o irregolarità legate alla gestione finanziaria delle scuole di ballo (come la mancata dichiarazione dei guadagni o la violazione delle normative fiscali), l’amministrazione comunale è responsabile per il buon uso delle strutture pubbliche e per il rispetto dei criteri di equità nell’affitto degli spazi. Il controllo da parte della Guardia di Finanza è complementare, non sostitutivo, e non esonera il Comune dalle proprie responsabilità in termini di gestione trasparente e corretta delle risorse.

Inoltre, se l’amministrazione non ha verificato se le scuole di ballo abbiano una finalità strettamente commerciale e se l’affitto delle palestre a queste scuole non stia limitando l’accesso a chi ha realmente bisogno di spazi pubblici per attività sociali o culturali, potrebbe esserci un problema di equità, L’amministrazione ha il dovere di garantire che l’accesso agli spazi pubblici sia equo e che non venga privilegiato chi già dispone di risorse economiche significative.

Cosa Può Fare la Cittadinanza?

Nel caso in cui l’amministrazione comunale non stia facendo il suo lavoro di monitoraggio e controllo, la cittadinanza ha diversi strumenti per far sentire la propria voce:

Richiesta di trasparenza: I cittadini possono chiedere che l’amministrazione comunale fornisca dettagli chiari e trasparenti sui criteri di assegnazione degli spazi pubblici, compreso l’affitto delle palestre. È importante che l’amministrazione giustifichi le scelte fatte e chiarisca se le attività commerciali siano trattate in modo equo rispetto ad altre attività non profit.

Interpellanze e petizioni: I cittadini possono presentare una petizione o richiedere un incontro pubblico con l’amministrazione per discutere della gestione delle palestre. Le interpellanze ufficiali, fatte da consiglieri comunali o gruppi di cittadini, sono uno strumento per sollecitare una risposta chiara da parte del Comune.

Controllo civico: Se ci sono dubbi sull’utilizzo delle strutture, i cittadini hanno il diritto di chiedere chiarimenti e di sollecitare un’azione da parte dell’amministrazione. In alcuni casi, è possibile anche chiedere un accesso agli atti per verificare i contratti di affitto delle palestre e se siano stati rispettati i criteri di equità.

Coinvolgimento della politica locale: I consiglieri comunali, che sono eletti per rappresentare gli interessi della cittadinanza, dovrebbero sollevare la questione e fare pressione sull’amministrazione affinché si assicuri che l’uso delle palestre comunali sia trasparente, equilibrato e in linea con gli interessi della comunità,invece di sbeffeggiare chi pone domande come noi !

Le nostre Conclusioni

L’amministrazione comunale ha la responsabilità diretta di garantire che le palestre comunali siano utilizzate in modo equo e trasparente, nell’interesse della collettività. Se l’amministrazione ha affidato queste strutture a scuole di ballo con fini commerciali, dovrebbe comunque verificare che le condizioni di utilizzo non ledano l’accesso a chi ha bisogno di strutture per attività sociali o culturali.

Il fatto che l’amministrazione abbia “demandato”la questione alla Guardia di Finanza senza affrontarla in prima persona potrebbe indicare un disinteresse o una mancanza di responsabilità nella gestione delle risorse pubbliche. In ogni caso, i cittadini hanno il diritto di chiedere trasparenza e equità, e l’amministrazione ha il dovere di rispondere in modo adeguato, senza delegare completamente la responsabilità a enti esterni.

Non ci fermeremo .

 

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