Molto spesso per raffigurarla si usa l’immagine di una persona anziana e triste anche se non sempre è così, forse il motivo è la paura della vecchiaia e della fragilità che comporta.
È la ruota della vita che gira inesorabilmente ma si cerca sempre di evitare di pensarci anche perché, per quanto tu possa sforzarti di pensare non avrai mai la più pallida idea di come sarà la tua vecchiaia, di solito fa un po’ paura, è un ‘incognita, qualcosa che non si può prevedere né calcolare.
I giovani ci scherzano, per loro è tutto così lontano da non sembrare reale ma il tempo non si può fermare e, inevitabilmente, faranno i conti con la vita e tutto quello che la realtà gli donerà, positivo o negativo che sia.
I Ching, il libro dei mutamenti, spiega che la vita non è mai ferma ma è in continuo movimento e, di conseguenza, i momenti brutti e quelli belli logicamente si alternano, nessuno vive una vita totalmente positiva o totalmente negativa, quindi, dovremmo accettare i cambiamenti come normalità nel percorso della nostra vita.
Così, vivendo giorno per giorno le miriadi di situazioni, in casa, al lavoro, i figli che crescono, periodi di difficoltà e periodi di tranquillità, dolore e felicità, la vita se ne va, quasi in un soffio.
Non è qualcosa che ti travolge ma che avanza poco a poco.
Un giorno, mentre ti stai pettinando davanti allo specchio, noti una ruga che non avevi notato prima, un filo d’argento tra i capelli, l’abito preferito che ti “cade” in modo strano, cose che hai sempre fatto facilmente e velocemente, richiedono un minuto in più, ma alla fine, non ti preoccupi più di tanto, la vita corre ancora veloce.
Poi, inizi a rallentare, i tempi di riflessione si allungano e alcune cose che non sei riuscita a fare oggi, la rimandi a qualche altro giorno.
Ti accorgi che il tempo è passato, le mode iniziano a non piacerti più di tanto perché erano meglio quelle di un po’ di tempo fa, la musica non è quella che ti aveva rubato il cuore, ti rendi conto che molte delle cose che ti circondano stanno diventando estranee, i giovani ti guardano e si relazionano con te in modo diverso, e tu inizi a sentirti solo in un mondo che non ti appartiene più, che non riconosci più, anche se cerchi di adeguarti e stare in linea con i tempi che stai vivendo.
La solitudine ha, come altre cose non palpabili, molte sfaccettature e molti modi di essere.
La vita non è quella che si vede sui rotocalchi, nei programmi tv o negli spot pubblicitari, la solitudine viene a trovarti ovunque tu possa essere e in qualsiasi situazione ti possa trovare, la cosa importante è riuscire ad adattarti, cercare usarla come occasione per alimentare la tua creatività e imparare a bastare a te stesso e non lasciare che ti conduca verso il buio della depressione, potrà essere una compagna di viaggio, camminerà al tuo fianco fedele e silenziosa e ti ci affezionerai.
Anche se avrai la fortuna di avere vicino a te le persone più care, l’ultimo tratto della tua strada, corto o lungo che sia, lo percorrerai da solo e avrai solamente lei al tuo fianco.
Ora, però, c’è un nuovo tipo di solitudine, molto più preoccupante di quella che può vivere chi, come noi, ha avuto una vita piena di relazioni dirette con gli altri, ora la solitudine è meno visibile ma molto più subdola perché viene vissuta ma non percepita.
Paradossalmente, in un mondo dove la tecnologia può farti avere contatti nell’angolo più remoto del mondo, la tendenza è isolarsi nei confronti di chi ti sta intorno.
Sempre più persone preferiscono vivere sole, tanto c’è un mondo virtuale che può tenere compagnia in ogni momento, una quantità di amicizie virtuali per riempire il tempo e che non richiedono impegni precisi, contatti che puoi avere quando e come ti va e che puoi eliminare con un click ma è un po’ come aver in bocca il sapore di un caffè senza averlo bevuto. Per il resto esci, ti diverti, sei libero, indipendente, non hai gli impegni complicati della convivenza e finché sei giovane va bene ma poi?
Viviamo in un mondo dove regna il mito dell’eterna giovinezza, un mondo di Peter Pan dove sembra che diventare vecchi sia una colpa e non un fatto naturale.
Ma il tempo passa, non dà sconti e un giorno la vita presenta il conto a tutti e la solitudine è compresa nel pacchetto.
Non so come sarà la solitudine delle generazioni future ma temo che sarà molto più pesante e triste di come l’abbiamo conosciuta finora.
È la ruota della vita che gira inesorabilmente ma si cerca sempre di evitare di pensarci anche perché, per quanto tu possa sforzarti di pensare non avrai mai la più pallida idea di come sarà la tua vecchiaia, di solito fa un po’ paura, è un ‘incognita, qualcosa che non si può prevedere né calcolare.
I giovani ci scherzano, per loro è tutto così lontano da non sembrare reale ma il tempo non si può fermare e, inevitabilmente, faranno i conti con la vita e tutto quello che la realtà gli donerà, positivo o negativo che sia.
I Ching, il libro dei mutamenti, spiega che la vita non è mai ferma ma è in continuo movimento e, di conseguenza, i momenti brutti e quelli belli logicamente si alternano, nessuno vive una vita totalmente positiva o totalmente negativa, quindi, dovremmo accettare i cambiamenti come normalità nel percorso della nostra vita.
Così, vivendo giorno per giorno le miriadi di situazioni, in casa, al lavoro, i figli che crescono, periodi di difficoltà e periodi di tranquillità, dolore e felicità, la vita se ne va, quasi in un soffio.
Non è qualcosa che ti travolge ma che avanza poco a poco.
Un giorno, mentre ti stai pettinando davanti allo specchio, noti una ruga che non avevi notato prima, un filo d’argento tra i capelli, l’abito preferito che ti “cade” in modo strano, cose che hai sempre fatto facilmente e velocemente, richiedono un minuto in più, ma alla fine, non ti preoccupi più di tanto, la vita corre ancora veloce.
Poi, inizi a rallentare, i tempi di riflessione si allungano e alcune cose che non sei riuscita a fare oggi, la rimandi a qualche altro giorno.
Ti accorgi che il tempo è passato, le mode iniziano a non piacerti più di tanto perché erano meglio quelle di un po’ di tempo fa, la musica non è quella che ti aveva rubato il cuore, ti rendi conto che molte delle cose che ti circondano stanno diventando estranee, i giovani ti guardano e si relazionano con te in modo diverso, e tu inizi a sentirti solo in un mondo che non ti appartiene più, che non riconosci più, anche se cerchi di adeguarti e stare in linea con i tempi che stai vivendo.
La solitudine ha, come altre cose non palpabili, molte sfaccettature e molti modi di essere.
La vita non è quella che si vede sui rotocalchi, nei programmi tv o negli spot pubblicitari, la solitudine viene a trovarti ovunque tu possa essere e in qualsiasi situazione ti possa trovare, la cosa importante è riuscire ad adattarti, cercare usarla come occasione per alimentare la tua creatività e imparare a bastare a te stesso e non lasciare che ti conduca verso il buio della depressione, potrà essere una compagna di viaggio, camminerà al tuo fianco fedele e silenziosa e ti ci affezionerai.
Anche se avrai la fortuna di avere vicino a te le persone più care, l’ultimo tratto della tua strada, corto o lungo che sia, lo percorrerai da solo e avrai solamente lei al tuo fianco.
Ora, però, c’è un nuovo tipo di solitudine, molto più preoccupante di quella che può vivere chi, come noi, ha avuto una vita piena di relazioni dirette con gli altri, ora la solitudine è meno visibile ma molto più subdola perché viene vissuta ma non percepita.
Paradossalmente, in un mondo dove la tecnologia può farti avere contatti nell’angolo più remoto del mondo, la tendenza è isolarsi nei confronti di chi ti sta intorno.
Sempre più persone preferiscono vivere sole, tanto c’è un mondo virtuale che può tenere compagnia in ogni momento, una quantità di amicizie virtuali per riempire il tempo e che non richiedono impegni precisi, contatti che puoi avere quando e come ti va e che puoi eliminare con un click ma è un po’ come aver in bocca il sapore di un caffè senza averlo bevuto. Per il resto esci, ti diverti, sei libero, indipendente, non hai gli impegni complicati della convivenza e finché sei giovane va bene ma poi?
Viviamo in un mondo dove regna il mito dell’eterna giovinezza, un mondo di Peter Pan dove sembra che diventare vecchi sia una colpa e non un fatto naturale.
Ma il tempo passa, non dà sconti e un giorno la vita presenta il conto a tutti e la solitudine è compresa nel pacchetto.
Non so come sarà la solitudine delle generazioni future ma temo che sarà molto più pesante e triste di come l’abbiamo conosciuta finora.
Ph : Letizia Ceroni
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