“Se il Sabato sera ti vuoi intossicare il Benevento devi guardare”. Potrebbe tranquillamente iniziare con una filastrocca l’articolo odierno, visto che la Strega ha regalato sicuramente un w.end col magone a tutti i suoi sostenitori. A Picerno sono crollati tutti i teoremi costruiti fino ad oggi, tipo quello che la squadra tecnica deve giocare su campi da biliardo e non su campi di patate per esprimersi al meglio o che “squadra che vince non si tocca”.
Tra l’ altro i giallorossi potevano contare anche su 500 supporters giunti dal capoluogo sannita, con l’effetto di annullare il fattore campo e non far sentire soli i ragazzi. Tutto inutile. E’ venuta fuori una partita insipida, con poche idee, confusionaria, con buona parte degli attori in campo che hanno reso al di sotto delle loro possibilità. E’ sembrato, per molti tratti, di rivedere la stessa identica partita di Monopoli finita nella medesima maniera. Da tifoso oggi sono ovviamente molto deluso e pur cercando di non perdere lucidita’ ed obiettivita’ nello scrivere questo articolo, spiace constatare che una capolista non puo’ scendere in campo senza un pizzico di personalita’ imponendo il proprio gioco, lasciandosi sopraffare da un ritmo blando e tranquillo imposto dagli avversari.
Il campo piccolo non e’ una buona scusa da accampare se nei primi 45 minuti siamo riusciti a fare un solo tiro in porta (Prisco a meta’ tempo) e nulla piu’. Viscardi ha avuto non pochi problemi a controllare la sua fascia di competenza, motorino Lamesta e’ rimasto in panne, Berra nervosetto ed in generale si e notata una gestione poco pulita del pallone con tanti controlli sbagliati, passaggi imprecisi e lanci nel nulla. Se a tutto questo si aggiunge la testardaggine del mister a non cambiare mai, si rischia di rimanere “senza Filipp’ e senza u’ panaro”. Primo cambio al 76esimo e tutti gli altri all’87esimo a partita ormai compromessa. La freschezza nei cambi ha fatto si che il Picerno con 2 tocchi e’ riuscito a mettere in condizione Pagliai di involarsi sulla fascia destra (quella presieduta da Viscardi in palese difficolta’) e mettere in mezzo per un solissimo Bernadotto (i centrali dov’erano?) che da 5 metri ha trafitto Nunziante. I campanelli d’allarme si erano gia’ avuti in precedenza, con Nunziante costretto prima ad una gran parata su tiro da fuori di Petito e 5 minuti dopo ad osservare il pallone dello stesso Petito finire di poco fuori. Nel mezzo, per la Strega, un tocco di Lamesta finito a fil di palo da annotare sul taccuino come l’unica giocata degna di nota della ripresa prima del gol.
La gran parata di Summa al minuto 80 e’ stato l’unico sussulto giallorosso per tentare di riequilibrare il match. In definitiva una partita da dimenticare con un tabellino che recita in tutto 3 azioni davvero pericolose in tutta la partita; troppo poco per una squadra capolista. Questo Benevento ha purtroppo 2 anime e 2 facce se e’ vero che a fare da contraltare ad un ruolino di marcia casalingo da rullo compressore, contrapponiamo un rendimento esterno da decimo posto per punti ottenuti lontano dal Vigorito. Personalmente non credo nemmeno troppo all’ipotesi della squadra troppo giovane che pecca di personalita’ in trasferta che puo’ subire psicologicamente il fattore ambientale contrario. Posso capirlo in campi caldi, con 7-8 mila persone che ti tifano contro, ma ieri con un terzo dello stadio giallorosso che si e’ fatto anche parecchio sentire, questo gap da annullare non c’era. Un brutto stop non previsto che speriamo non influisca sul morale del gruppo e dell’ambiente in vista del derby della prossima settimana che promette scintille.
Ripartire subito col piede giusto e’ l’unica medicina per questo Benevento targato dottor Jackyl e mister Hide che ancora fatichiamo a decifrare.
Scugnizzo69
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