Roma, 9 set. (Adnkronos) – “Che io possa pensare di aprire a sinistra è una sciocchezza sesquipedale, io penso a costruire il centro della politica di cui si sente tanto il bisogno, alternativo alla sinistra e alleato delle destre e senza il centro non si vince e credo che un centrodestra moderno debba guardare alla realtà della nostra società”. Il vicepremier e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, difende la proposta per lo ius scholae, ribadendo di muoversi nel perimetro del centrodestra.
“É un diritto sacrosanto di chi ha studiato con profitto nelle scuole italiane -aggiunge il leader di Fi- e ha studiato l’italiano, la storia, la geografia, sa chi è Dante Alighieri, l’educazione civica come previsto nel nuovo programma di studi illustrato dal ministro della Lega Valditara. Stiamo lavorando e poi presenteremo ai nostri alleati un progetto per migliorare le regole per concedere la cittadinanza. Non polemizzo mai quando qualcuno presenta una proposta di legge che posso anche non condividere, perchè è giusto, visto che siamo tre partiti differenti, abbiamo delle idee e delle proposte differenti, ma io non contesto le scelte degli altri, si discute e si può trovare un accordo. Credo che sulla cittadinanza una forza politica seria debba porsi il problema delle regole. Le regole non sono immodificabili, quello che noi proponiamo è una cosa seria, giusta, che tutela il diritto conquistato da centinaia di migliaia, sono circa cinquecentomila gli studenti figli di stranieri e tutto ciò non è in contrasto affatto con il programma del centrodestra, perchè al punto sei si parla di integrazione economica e sociale degli immigrati regolari. Quindi quando parliamo di cittadinanza ci riferiamo ai migranti regolari, quindi non ha nulla a che vedere con la lotta all’immigrazione clandestina, contro la quale siamo in prima linea, è un’altra cosa, riguarda i diritti delle persone e difendere i diritti significa difendere la libertà”.
“Nessun regalo alla sinistra, la posizione della sinistra -conclude Tajani- è completamente diversa, loro chiedono lo ius soli, è una proposta demagogica, come non eravamo d’accordo sulla proposta di ius scholae di concedere la possibilità di essere cittadini italiani dopo cinque anni. Noi parliamo di scuola dell’obbligo, a sedici anni, due anni prima rispetto a quello che dice la legge, ma due anni prima che comportano uno studio con profitto del percorso di scuola obbligatoria che c’è nel nostro Paese”.