La disposizione interna  dello scorso 29 maggio ben lungi dal voler costituire una compressione dei diritti di accesso agli atti da parte dei consiglieri comunali, si propone invece l’obiettivo di garantire maggior efficacia, capacità di risposta ed organizzazione degli uffici, al fine di meglio adempiere alle istanze degli stessi amministratori e monitorare, altresì, che le risposte e i documenti vengano forniti in modo tempestivo e corretto. Sorprende, quindi, che possa generare clamore mediatico una disposizione, di esclusiva volontà dirigenziale, nata e pensata per agevolare e garantire il singolo consigliere comunale e/o assessore nell’espletamento delle proprie funzioni. L’interfacciarsi diretto con il dirigente del settore garantisce proprio ciò e per questo non ritengo che tale passaggio possa assolutamente essere interpretato come una riduzione del diritto di accesso agli atti amministrativi

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